10 cose che una mamma non farà mai in spiaggia

Bagni di sole. Bagni rigeneranti nell’acqua fresca. Lunghe nuotate solitarie.
Quanti gesti, quante azioni, quanti rituali erano, prima dell’arrivo dei figli, un’abitudine e dopo un sogno sempre più irrealizzabile? Ne abbiamo individuati 10. Eccoli. Ma vi invitiamo a arricchire l’elenco. Tenendo anche conto della vostra personale esperienza.

  1. Rimanere sotto al solleone dalle 11.00 alle 16.00. E va bene che medici e dermatologi lo vietano. Ma quelle ore calde e spesso tranquille a rosolare al sole, quanto erano riposanti e piacevoli da vivere sulla spiaggia?
    L’arrivo di un bimbo le rende impraticabili: i pediatri, infatti, sconsigliano di tenere al solo i bambini, soprattutto quelli più piccoli, nelle ore più calde della giornate.
  2. Arrivare in spiaggia, togliersi il vestito, tuffarsi in acqua e poi lasciarsi abbandonare mollemente sull’asciugamano, la sdraio o il lettino. Una mamma, come minimo, deve: svestiri i pargoli prima che si tuffino in mare vestiti; ungerli, prima che si brucino completamente; impartire i dievieti del caso, prima che vengano arrestati per disturbo alla pubblica quiete; raccogliere giocattoli e ammenicoli vari, disseminati ovunque non appena toccata la sabbia….
  3. Immergersi anima e corpo nella lettura del proprio libro preferito. Libro? Lettura? Ma quando mai?
  4. Passare la giornata a chiacchierare amabilmente con l’amica di turno, la vicina di ombrellone, la sorella, la cognata… Provate voi a chiacchierare dovendovi alzare continuamente per chiamare questo o quello, costruendo castelli di sabbia, consolando lacrime, recuperando secchielli… Provate. Poi mi sapete dire!
  5. Arrivare in spiaggia leggera: un paio di occhiali da sole, un cappello, un pareo, l’asciugamano, la crema e pochi spiccioli per il pranzo. Avete presente quei borsoni enormi, modello Ikea? Ecco. Quelli saranno i vostri compagni di spiaggia, da quando il bambino nasce (pannolini, cremine, costumi di ricambio, cappellini…) fino a che il bambino è adolescente (braccioli, secchielli, palette, inniaffiatoi, formine, giochi vari, la borsa frigo…. Ce lo vogliamo portare il tavolo da ping pong? Sia mai che sotto al sole gli venga voglia di fare una partita).
  6. Fare uno snack veloce. Un po’ di frutta e via. Come minimo prima o poi arriverà la richiesta della focaccia (e che fai? non vuoi assaggiarla?), poi quella del cornetto se non proprio del bombolone (e vabbè. Per una volta). Poi sarà la volta del gelato (a quello non si riesce proprio a dire di no)…. Insomma, sono finite i tempi che la spiaggia era il posto migliore in cui fare dieta. Purtroppo!
  7. Rimanere in spiaggia ben oltre il tramonto. Da sole. A guardare il sole tuffarsi nel mare, per sentirlo fare ciaff.
    Sarebbe bello. Ma se poi bisogna lavarsi in tre o quattro, gestire gli eventuali no, capricci, rifiuti, preaparare la cena, uscire a un’ora decente per la passeggiata serale, tornare a casa e mettere a nanna il pupo…. il sole che tramonta nel mare finisce per andare di traverso. Altro che ciaff!
  8. Organizzare un aperitivo in riva al mare con il proprio compagno/marito o i propri amici. Vedi sopra.
  9. Indossare il costume più costoso e sfoggiarlo come dive di Hollywood. Se tutto va bene, a fine stagione, avrà una bella macchia di catrame proprio sulla chiappa. Avete provato a stare sedute a lungo sul bagnasciuga a fare e disfare torri e castelli?
  10. Dormire. I bambini portano via il sonno della notte, quello della mattina, quello del pomeriggio (per fortuna non da subito) e, sicuramente, quello della spiaggia. Scordatevi i pisolini sotto l’ombrellone. Sono un ricordo che non tornerà fino alla maggiore età dei figli.

Detto questo, e ovviamente è solo un gioco, una giornata in spiaggia con i bimbi, per quanto faticosa, piena, stancante, sempre in movimento, è quanto di più meraviglioso una mamma può regalare ai propri figli. L’importante è essere pronte a ciò a cui si va incontro, preparate e felicie. Di tutto quello che la presenza di un bimbo regala, nonostante le rinunce di cui sopra.
Infine, se è vero che molte delle realtà descritte sopra sono abbastanza inaggirabili, tante possono essere scavallate. Semplicemente con una maggiore flessibilità mentale, un pizzico di libertà in più per i bambini e pazienza se non tutte le regole saranno rispettate. In fondo si è in vacanza. Trasgredire è quasi d’obbligo.

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