6 motivi per incoraggiare il gioco in solitudine

Prima dei 2 anni i bambini giocano da soli. Può capitare che giochino gli uni accanto agli altri. Ma il gioco è in sé un’attività in solitaria. Dopo, generalmente con l’ingresso alla materna, il gioco diventa un’attività da condividere con i compagni e dal gioco di gruppo il bambino trae piacere. A casa, fratelli e genitori sono i compagni di gioco ricercati, con i quali condividere il proprio tempo libero. E’ molto importante, però, che il bambino impari anche a giocare da solo e trascorrere del tempo in solitudine con se stesso. Ecco perché.

  1. Perché giocando da solo il bambino sta in realtà imparando che dentro di sé ha le risorse per affrontare il mondo.
  2. Perché il gioco in solitudine gli permette di esplorare mondi altrimenti inesplorati.
  3. Perché giocando da solo il bambino si trova a ricreare le dinamiche tipiche della vita che, in questo modo, impara ad affrontare e risolvere. Bambole e pupazzi sono in questo senso alleati preziosi.
  4. Per apprendere i meccanismi del pensiero indispensabili per l’età adulta. Spesso, infatti, quando giocano i bimbi parlano da soli raccontando quello che fanno in una sorta di lungo soliloquio. Quel soliloquio è alla base del pensiero adulto.
  5. Perché un bambino che sa star bene con se stesso, sarà un adulto che non avrà paura della solitudine e che troverà sempre dentro di sé le risorse per andare avanti.
  6. Perché il gioco in solitudine è, spesso, una reazione alla noia. Ed è fondamentale che i bimbi sappiano annoiarsi abbassando il livello di stimoli a cui quotidianamente sono sottoposti.

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