Back to school: la scuola dalla A alla Z

A come ASTUCCIO
Griffato, a bustina, in pelle, in plastica, piccolo, grande, minimal, super accessoriato…. Si comincia sempre con un astuccio che, normalmente, accompagnerà il bambino da settembre fino a giugno e nei casi più fortunati anche negli anni successivi. Un consiglio? Sicuramente i bambini avranno le loro idee e pretese. Ma evitate di riempire gli astucci dei vostri figli, soprattutto i bambini più piccoli che frequentano le prime classi, di tutto e di più. Spesso una matita nera, una gomma, un temperino, un righello e una penna sono tutto quello che occorre per i primi tempi. Matite colorate, pennarelli, tempere, pastelli a cera… potranno essere conservati in altri astucci differenti e portati a scuola solo all’occorrenza. Per evitare di appesantire la cartella con materiale inutile.

B come BANCO
Il banco. Cosa meglio rappresenta la scuola, per lo meno nell’immaginario collettivo, di un banco? E abituare i bambini a rimanere fermi al loro posto, seduti al loro banco, è il primo passo che ogni bravo insegnante deve compiere con i suoi alunni. Non solo con punizioni e rimproveri quando si alzano, ma riuscendo a coinvolgerli al punto che rinunciare al movimento, a correre e saltare non risulti più così faticoso.

C come COMPAGNI
Oltre alla lettura e alla scrittura, i compagni di scuola sono la più bella e importante eredità che la scuola lascia a tutti i bambini. Agli insegnanti il suggerimento di progettare anche attività in grado di coinvolgere i piccoli in modo che si sentano parte di un gruppo. Ai genitori, per quanto possibile, fate in modo che i vostri figli abbiano la possibilità di frequentare i compagni anche dopo, nel tempo libero, durante il weekend, nei giorni festivi. L’amicizia è un valore primario per un bimbo!

D come DIARIO
Prima di acquistare il diario, aspettate le indicazioni delle insegnanti. Soprattutto nei primi anni, infatti, sono molti coloro che preferiscono usare un quaderno piuttosto che caricare i bambini del peso del diario per segnare compiti e indicazioni per le famiglie.

E come ELEMENTARI
Un tempo si chiamava così quella che ora, pomposamente, viene chiamata Scuola primaria. La sostanza non cambia di molto, nonostante le innumerevoli riforme che negli ultimi anni hanno accompagnato la vita scolastica di tutti i bambini. Per loro, per i piccoli dai 6 ai 10 anni, rimane comunque il primo vero momento formativo, quello che getterà le basi per il futuro. É fondamentale, quindi, che il primo approccio con la scuola sia per il piccolo positivo a cui è stato dato in famiglia il giusto peso e la giusta importanza.

F come FESTA
Perché in questi primi giorni di scuola non provare a organizzare con tutti i compagni una bella festa che sia un augurio per il prossimo anno scolastico e che aiuti i bimbi a socializzare tra loro e a ricostruire senza traumi le vecchie dinamiche? Anche una giornata al parco tutti assieme potrebbe essere un’idea. Senza ricorrere a chissà quale evento!

G come GREMBIULE
Grembiule sì. Grembiule no. Ogni anno, a settembre, si riapre il dibattito. Noi ne abbiamo già parlato qui. Ma se volete dire la vostra in merito, scrivete pure la vostra idea e la vostra esperienza personale.

H come HOMEWORKS
Letteralmente significa ‘lavoro a casa’ e forse esprime meglio il nostrano concetto di ‘compito’. C’è chi dice che i ‘compiti’ non andrebbero dati ai bambini. Che hanno il diritto di giocare e divertirsi per lo meno nel loro tempo libero. Il compito, però, rappresenta uno strumento fondamentale di ripasso e consente una maggiore comprensione di quello che si è imparato a scuola al mattino. Forse il numero di ‘lavori a casa’ andrebbe regolato. Ma personalmente crediamo che abolirli del tutto sia sbagliato e controproducente alla lunga.

I come IMOPE
Fondamentale la pausa durante le lezioni. Non solo per consentire ai bambini di andare in bagno e fare merenda (mai saltare la merenda di metà mattina), ma anche per aumentare la loro concentrazione al ritorno in classe. É assodato, infatti, che la capacità di rimanere attenti e ricettivi ha una durata limitata nei bimbi, soprattutto in quelli molto piccoli. Ecco perché spezzare le ore di scuola li aiuta a ritrovare lo stimolo per ciò che verrà spiegato dopo.

L come LIBRI
Che scuola sarebbe senza i libri? Sono lo strumento principale attraverso il quale vengono impartite le lezioni. Gli insegnanti, generalmente, forniscono una lista a inizio anno che, eventualmente, viene completata nel corso dei mesi con nuovi titoli o indicazioni. A prescindere, però, dai testi scolastici, è auspicabile che anche a casa, i genitori, si operino affinché i piccoli imparino ad amare i libri, regalando loro romanzi, fumetti, manuali… Qualsiasi cosa, non è importante, che stimoli nei bambini la voglia di leggere.

M come MERENDA
La merenda di metà mattina è fondamentale perché fornisce il giusto apporto calorico per affrontare il resto delle lezioni fino all’ora di pranzo. Un frutto, qualche biscotto secco, un piccolo sandiwich con prosciutto cotto, una carota sbucciata, qualche pomodorino… Sono solo alcuni degli alimenti consigliati che possono essere offerti ai bimbi.
Da evitare, invece, le merendine confezinate, spesso troppo caloriche e poco nutrienti, le focacce e le pizze troppo unte, le bibite gassate, i dolci troppo farciti. Con il vostro bambino, potreste stabilire un giorno della settimana in cui lo premiate con qualcosa che gli piace molto: una fettina della sua torta preferita, una fetta di pane con la Nutella

N come NOTE
Sono i mezzi attraverso i quali gli insegnanti comunicano con le famiglie (anche in tempi di sms, mms, chat….). Leggere il diario tutti i giorni, informarsi con il bambino delle novità…. è un modo attraverso il quale le famiglie possono venire a conoscenza di quello che succede a scuola, pur senza interventi diretti.
Eventuali note comportamentali non andrebbero prese sotto gamba, non dovrebbero essere contestate di fronte al bimbo e andrebbe attribuito loro il giusto valore. Ridicolizzare o contestare rimproveri e note, infatti, serve solo a sminuire agli occhi dello studente il ruolo della scuola. Contestazioni e dubbi andrebbero espressi in separata sede e direttamente con gli insegnanti.

O come OCCHIALI
L’inizio della scuola rappresenta un buon momento per fissare una visita oculistica per il bambino. Molti problemi di attenzione e apprendimento, infatti, sono legati a disturbi, più o meno gravi, della vista. Soprattutto se in famiglia ci sono casi di miopia, è bene non sottovalutare il problema ed, eventualmente, abituare il bimbo all’utilizzo degli occhiali.

P come PC (e TABLET)
Se i bambini arrivano a scuola ‘analfabeti’ (non ancora in grado di leggere e scrivere), certamente non possono essere considerati tali per ciò che concerne le nuove tecnologie. La maggior parte di loro usa correntemente smartphone e ipad, navigano in internet, conoscono programmi e applicazioni. Sono convinti che le fiabe possano essere lette solo sui tablet. Purtroppo da questo punto di vista, la scuola italiana è molto arretrata. E a fronte di un chiaro ed evidente cambiamento della società, non corrisponde un altrettando e volevo cambiamento della scuola. Pretendere l’alfabetizzazione informatica degli insegnanti (che non significa saper accendere e spegnere un computer, ma conoscere le potenzialità dei mezzi ora a disposizione), dovrebbe essere un obiettivo per tutti i genitori.

Q come QUADERNI
Sin da subito, abituate i bambini a tenere in ordine i loro quaderni, a non dimenticarli a casa, a scrivere senza fare orecchie, a non strappare i fogli… L’ordine non è una materia scolastica e c’è chi dice che i bambini disordinati siano più creativi degli altri. In realtà, imparare a essere ordinati e precisi aiuta a organizzarsi meglio il lavoro, ad avere sotto controllo la situazione, a metterci maggiore impegno nello svolgimento di compiti ed esercizi.

R come RISPETTO
Una dei primi e principali insegnamenti che la scuola dovrebbe dare a un bambino è il senso del rispetto. Rispetto per gli insegnanti, rispetto per i genitori, rispetto per i compagni e rispetto per se stessi. Purtroppo non è sempre così. Troppo spesso si sentono casi di genitori che apartamente e senza alcuna remora attaccano il lavoro dei docenti e li mettono in ridicolo davanti ai figli. Al contempo, ci sono insegnanti che usano la cattadra come un banco degli imputati e che incapaci di ottenere il “rispetto”, appunto, della classe utilizzano metodi dittatoriali per ottenere dei risultati. Il bullismo che troppo spesso è presente nelle scuole è una chiara forma di mancanza di rispetto. Insomma, se dopo un anno di lezioni i piccoli studenti avessero appreso questo concetto e lo avessero fatto proprio, anche se non dovessero ancora aver imparato a leggere e scrivere, potrebbero dirsi sulla buona strada per imparare a stare al mondo.

S come SPORT
I romani dicevano Mens sana in corpore sana. A sottendere quanto anche l’attività fisica fosse importante. Non sminuite, quindi, il valore dell’educazione fisica e ofrite ai bambini, durante il tempo libero, la possibilità di muoversi, correre, giocare e, se possibile, praticare sport.

T come TEST
Test, prove, esami, compiti in classe… Non servono solo agli insegnanti per valutare il livello della classe e del singolo alunno, ma anche agli studenti per capire la loro preparazione, per concentrarsi sullo studio e, perché no, per imparare a gestire ansia e frustrazioni. Molti sarebbero favorevoli ad abolirili. Ma i test scolastici altro non sono che prove semplificate degli innumerevoli esami che poi, ciascuno, dovrà affrontare nella vita vera.

U come USCITA
Corrono, gridano, saltano, chiacchierano… Così l’immagine dei bambini all’uscita della scuola. Ed è una bella immagine di vita trasversale a tutte le generazioni. Il suono del campanello e la fine delle lezioni significa, per tutti e da sempre, libertà. Ed è giusto che sia così. Soprattutto se a scuola ci si è impegnati a fondo e si è fatto il proprio dovere.

V come VISITE MEDICHE
Prima dell’inizio della scuola potrebbe essere utile sottoporre il bambino a un controllo generale di buona salute: visite oculistiche, dal dentista, posturali, esame del sangue…

Z come ZAINO
Griffati, brandizzati, colorati, sponsorizzati, disegnati… Gli zaini dei bambini sono un tripudio di colori, forme, idee… Nella scelta, però, non lasciatevi solo persuadere dalle tendenze della moda e dalle richieste dei piccoli. Tenete sempre presenti quelle che sono le reali esigenze dei bambini, la loro struttura ossea, i bisogni scolastici (zaini troppo grandi o troppo pesanti possono creare danni alla schiena. Cartelle troppo piccole sono poco pratiche….).

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