Bambini al guinzaglio. Favorevoli o contrari?

Quante di voi, in alcune situazioni (al supermercato, in stazione, al parco, a passeggio per strada…), non hanno desiderato, almeno una volta, di possedere una specie di “guinzaglio” che limitasse senza bloccarli gli spostamenti del bambino?
Non avrò mai la risposta, ma sono certa che se ci guardiamo dentro, tutte, in certi contesti, non avremmo troppo storto il naso a utilizzarlo. E non è solo per “mania di controllo”. Le strade sono pericolose, le stazioni e gli aeroporti sono luoghi affollati ed è un attimo perdere di vista il piccolo (magari mentre si fa il biglietto, si è fermi al controllo bagagli, si fa il check in…), nei negozi i bambini possono diventare “armi di distruzione di massa”….
Insomma, i motivi sono svariati. E tutti assolutamente giustificabili. Dopodiché l’idea di mettere il bimbo al guinzaglio come un cane, per lo meno in Italia, non piace. E la quasi totalità delle mamme nostrane evita di farlo.
All’estero, invece, la pensano diversamente. In Gran Bretagna, per esempio, i bambini tenuti con redinelle (è il termine tecnico per definire il baby guinzaglio) sono la regola e non l’eccezione. Stessa cosa dicasi nei Paesi Scandinavi, dove è possibile avvistare giovani mamme e giovani papà con uno, due e, spesso, tre cuccioli d’uomo legati.
Quali sono, dunque, i vantaggi? E come andrebbe utilizzata questa sorta di imbracatura dotata, appunto, di laccio da far indossare al piccolo durante le passeggiate (ve ne sono, in realtà, diversi tipi. Alcuni da polso, altri così come descritto sopra, altri ancora dotati di zainetto)?

REDINELLE PER BAMBINI. SONO DAVVERO UNA LIMITAZIONE?
Tra i 12 e i 36 mesi, quando il bambino inizia a muovere i primi malfermi passi e passa intere giornate a esercitarsi a scoprire il mondo in verticale, compito dei genitori è quello di favorirlo in questa sua eccezionale scoperta, stimolandolo a camminare e invogliandolo a farlo negli ambienti più disparati. A casa, certo. Ma anche al parco, per strada, nei centri commerciali…
Purtroppo, invece, sono sempre più numerosi le mamme e i papà che non riescono a lasciare a casa il passeggino, convinti, non a torto, che una passeggiata con un bimbo così piccolo, malfermo e poco rispettoso delle regole possa trasformarsi in un vero e proprio incubo.
Così, bambini di 2 anni e mezzo/3, per i quali l’uso del passeggino dovrebbe essere un’eccezione (per esempio se si hanno in programma camminate molto lunghe, quando le condizioni atmosferiche sono davvero avverse e si deve attraversare la città da una parte all’altra, quando si ha particolarmente fretta…) vengono spinti a forza sulle 4 ruote (generalmente, quando imparano a camminare, soprattutto nei primi tempi, i bimbi rifiutano di rimanere ancorati al passeggino) per evitare contrattempi, per salvaguardarli dai pericoli e per lasciare libertà di movimento ai genitori.

Le redinelle potrebbero essere un’alternativa. Mamma e papà potrebbero, comunque, tenere sotto controllo il piccolo, strattonandolo a loro, qualora dovesse scappare avanti, in mezzo alla strada o in luoghi particolarmente pericolosi, lasciandogli al contempo la possibilità di muoversi ed esplorare in autonomia e, soprattutto, sulle sue gambe. In questo modo, lo aiutano anche a rafforzare la muscolatura degli arti inferiori e a prendere sicurezza con terreni diversi.
L’utilizzo del “guinzaglio”, poi, è comodo quando si fa la spesa o nei centri commerciali, nelle stazioni e negli aeroporti. Per evitare che il bambino si allontani in un momento di distrazione (mentre si sceglie questo o quel prodotto, mentre si sta ordinando qualcosa, quando si è alla cassa, in coda al check in, al ritiro bagagli….). In particolare per quelle mamme (o papà) che si trovano spesso a viaggiare da soli con un bimbo è un ottimo “controllore” senza essere invasivo.

QUANDO NON DOVREBBE ESSERE USATO?
Nei momenti di gioco (per esempio, al parco) in cui il bambino è il protagonista assoluto dell’uscita e il genitore non ha scuse per perderlo di vista e quando non ci sono pericoli di alcun tipo.
Da evitare anche sulle spiagge. Tutte le mamme e tutti i papà sanno quanto è faticoso star dietro a un bimbo di due/tre anni al mare, quando corre da tutte le parti, entra in acqua quando non deve entrare, si butta sui castelli degli altri bimbi presenti distruggendoli… Ma fa parte del gioco. Imbracare il piccolo in questo contesto è un po’ come violare la sua possibilità di scoperta.
Occorre aprire bene gli occhi, armarsi di santa pazienza e mettere in conto che lunghi bagni di sole sdraiati comodamente sul lettino sorseggiando un cocktail e leggendo un libro sono rimandati…. A data de definirsi!

Redinelle no anche per i bambini più grandi. Intorno ai 4 anni ai bambini vanno date delle regole chiare che sono in grado di capire e mettere in pratica. Ci si può fidare di loro (questo non significa che debbano essere abbandonati a se stessi) e il compito dei genitori è abituarli a camminare con calma, evitando i pericoli, stando vicino a mamma e papà anche quando questi sono impegnati a fare altro….

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