Bambini e sport

Sport e bambini: un binomio perfetto. E per innumerevoli motivi. Primo fra tutti perché lo sport, se praticato nel modo corretto tenendo conto di quelle che sono le caratteristiche fisiche del piccolo, della sua personalità e delle sue predisposizioni, contribuisce a favorire una crescita sana ed equilibrata, con benefici notevoli sia dal punto di vista fisico sia sotto il piano psicologico.
Inoltre, e anche questo è risaputo, i bimbi sono fisicamente più attivi degli adulti tanto che, secondo alcun studi, sarebbero in grado di giocare, se lasciati liberi di farlo e coinvolti in un’attività di loro gradimento, per quasi sei ore consecutive (per questo si parla di “atleti di lunga durata”).
Infine, è proprio attraverso lo sport che si può cercare di combattere lo stile di vita sempre più sedentario che sembra caratterizzare l’esistenza delle nuove generazioni spingendo i bambini, sin dalla più tenera età, verso un modus vivendi in cui il movimento riveste un ruolo centrale.

Sport sin dalla prima infanzia, perciò, sia per migliorare le prestazioni fisiche del piccolo sia per agevolare la sua socializzazione con i coetanei sia per stimolarne lo sviluppo cognitivo. A patto, però, che alcuni parametri vengano presi in considerazione per il bene e la salute del piccino.

  • Non appena il bambino è in grado esprimere delle preferenze, lasciate che sia lui a scegliere quale disciplina sportiva praticare senza imporgli le vostre ambizioni. Eventualmente, se la scelta dovesse ricadere su uno sport poco adatto, spiegategli quali potrebbero essere gli svantaggi e indirizzate la sua decisione con dolcezza verso qualcosa di più consono ma che soddisfi e venga incontro alle sue propensioni.
  • Nei primi anni è importante che la disciplina sportiva praticata dal bambino sia completa per uno sviluppo armonico della muscolatura e per non sovraccaricare eccessivamente solo alcuni gruppi muscolari.
  • Qualsiasi attività fisica deve sempre essere preceduta da un’adeguata fase di riscaldamento. Diffidate di tutte quelle strutture che tralasciano o danno poco peso a questo momento.
  • Se il bambino appare sempre stanco, svogliato oppure dichiara di provare dolori o fitte alla muscolatura, fategli interrompere gli allenamenti per qualche giorno e lasciate che si riposi. Uno sforzo eccessivo e non commisurato all’età è solo dannoso e non apporta alcun giovamento.
  • Da evitare le esercitazioni monotone, che annoiano il piccolo portandolo ad eseguire in maniera errata l’esercizio.
  • Prima di ogni seduta d’allenamento sappiate che il pasto dovrebbe essere composto di fibre facilmente digeribili e povero di grassi, la quantità di cibo dovrebbe essere modesta (meglio se costituita da un piatto unico) e i pasti dovrebbero essere distanziati di alcune ore dall’inizio della seduta.
  • Dal punto di vista psicologico, pare che gli sport di squadra siano particolarmente indicati per i bimbi introversi (calcio, basket, pallavolo), quelli in grado di fornire delle regole (judo, karate…) per i bimbi irrequieti, gli sport in solitario (nuoto, sci, pattinaggio, danza…) per i bambini estroversi. Ovviamente, si tratta solo di indicazioni generali. Dopodiché vale il discorso fatto sopra sul cercare di assecondare le propensioni del fanciullo.

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