Bambini oggi. Tv, bullismo e Belen

Passano ore davanti alla televisione. Sono vittime di atti di bullismo ma non sembrano farci troppo caso. Anzi, talvolta, di fronte alle prepotenze di un coetaneo, sono quasi divertiti. Se sono chiamati a scegliere un personaggio pubblico in cui identificarsi mettono al primo posto Valentino Rossi e al secondo Belen Rodriguez. Si dichiarano credenti. Ma non appena diventano più grandi la loro fede sembra dileguarsi. Vogliono andare bene a scuola, laurearsi e trovare un buon lavoro (non necessariamente lo stesso lavoro dei padri).
Chi sono? Sono i bambini di oggi, piccoli dai 7 agli 11 anni, così come sono stati fotografati dall’annuale rapporto pubblicato da Eurispes – Telefono Azzurro.

Sono i Born Digital, la generazione digitale, nata e cresciuta nell’era di internet, dei telefoni cellulari, degli smarth-phone. Svegli, con i piedi ben ancorati per terra (il 75,3% degli intervistati ha come massima aspirazione quella di andare bene a scuola, il 75,2% desidera laurearsi, il 66% vuole un lavoro stabile dopo gli studi e il 65,3% vorrebbe sposarsi) e il ditino piantato sulla tastiera del cellulare (ben il 53,7% dei bimbi ha dichiarato di possederne uno, il 5,4% ha un videotelefonino, l’1,8% uno smaprth-phone e il 4,6% dichiara di possedere più di un apparecchio).
Non amano le scene di sesso e nudo in tv, le immagini di guerra o morte dei telegiornali, le scene troppo violente in film e telefilm (questo dato ci lascia un po’ perplessi se pensiamo al tipo di videogiochi che, generalmente, i bambini prediligono e al fatto che, proprio da quanto emerso da questo rapporto, sembrano essere assuefatti di fronte alla violenza subita in prima persona o vista a opera di compagni arroganti e un po’ bulli).
Il loro programma preferito è I Cesaroni, ma citano anche I Simpson (per fortuna! ndr), Amici, Paperissima, Zelig, il Grande Fratello e… Quark (2,8%).

Bambini un po’ superficiali? Può essere. Quello, però, che ci ha lasciati più sconvolti è la totale mancanza di sogni di questi piccoli pragmatici. I bimbi di oggi sono terribilmente ancorati alla realtà. I loro miti sono personaggi in carne e ossa che, in fondo, ben poco hanno dato alla società (passi Valentino Rossi che ha un talento naturale e ha saputo metterlo a frutto. Ma chi è Belen Rodrigue per meritarsi tanto seguito? E dove sono finiti i super eroi di una volta, i personaggi dei fumetti e dei libri, gli eroi, buoni o cattivi, a tutto tondo? Nelle fantasie dei ragazzini vincono i protagonisti senza spessore delle copertine patinate dei giornali. E tra questi, oltretutto, i più inconsistenti!).
Se, poi, andare bene a scuola è un’aspirazione che tutti i bambini dovrebbero avere, interrogati sui sogni, ci saremmo aspettati i desideri fuori dal comune. Quelle ambizioni che tutti i bimbi sanno essere solo fantasie. Ma che proprio per questo, fa di loro delle creature pure e di noi dei “corrotti”.
E, invece, no. I piccoli italiani di oggi desiderano, più o meno, quello che desiderano i loro padri e hanno già capito, a 7, 8, 9, 10, 11 anni che guadagnarsi un “posto” rispettabile nella società può diventare un’ambizione da coltivare con cura e attenzione.

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