Caro diario...
Un modo diverso di scrivere temi e pensierini, esercitandosi nella scrittura e nella capacità di elaborazione: il diario delle proprie vacanze...

Un modo diverso di scrivere temi e pensierini, esercitandosi nella scrittura e nella capacità di elaborazione: il diario delle proprie vacanze...
Molti bambini già lo fanno e tutte le sere, prima di addormentarsi, compilano il diario della loro giornata, scrivendo tutto quello che è successo loro, i pensieri più nascosti, le considerazioni personali. Altri, invece, non hanno la benché minima idea di cosa voglia dire tenere un diario personale.
Se state, quindi, cercando un modo per tenerli allenati a scrivere, che sviluppi la loro capacità di rielaborare i concetti e di riassumere in poche righe la realtà di cui sono protagonisti e che li circonda, un’idea potrebbe essere quella di spingerli a tenere un diario delle loro vacanze, una sorta di giornale di bordo in cui segnare, annotare ed esprimere qualunque cosa venga loro in mente e che riguardi la loro esperienza rispetto ai due mesi estivi.
Regalate al bambino un quadernetto a righe o a quadretti, di quelli magari chiusi a chiave con un lucchetto, oppure un’agenda già divisa in mesi e giorni: più spiritosa, colorata e personalizzabile sarà, più il piccolo la sentirà come una cosa sua da personalizzare e rendere “viva”. Dopodiché, suggeritegli di compilarla annotando, ogni qualvolta ne senta il bisogno e ne abbia voglia, un pensierino, una frase, qualunque cosa sia in grado di esprimere le sue idee e i suoi stati d’animo del momento. Fategli chiaramente capire che non si tratta di un tema in classe e che, di conseguenza, qualsiasi cosa andrà bene: non solo parole scritte, ma anche fotografie, ritagli di giornale, frasi tagliate e incollate prese da fumetti e pubblicità cartacee…. Insomma, fategli capire che quello sarà il suo diario, di cui sarà l’unico redattore e il solo responsabile diretto.
Non occorre che voi, a vacanze finite, controlliate quello che il piccolo avrà scritto o prodotto. Sarà lui a mostrarvi il suo lavoro se ne avrà voglia e se lo riterrà necessario. Ciò che conta è che il bambino impari, in questo modo, che scrivere non è solo un tedioso esercizio da fare in classe con l’angoscia del voto, ma un modo per raccontare qualcosa o per ricordare ciò che non vogliamo ci scappi via.
Anche se le pagine del diario saranno zeppe di errori, sgrammaticature, strafalcioni, il bimbo avrà, comunque, tenuto in allenamento la sua capacità di scrittura, imparando a considerare quest’ultima in modo, probabilmente, diverso da quello che gli è stato presentato a scuola.
Tra l’altro, i bambini che imparano ad avere con le pagine scritte un rapporto diretto e personale, sono quelli che, generalmente, trovano conforto nella lettura e si rifugiano nei libri per sfuggire alla noia, per apprendere cose nuove o, semplicemente, per pura passione personale. Come a dire: scrittori si nasce, ma amanti della scrittura e di ciò che essa sottende si diventa col tempo e la pratica.
Tenere un diario personale, perciò, non è come svolgere un compito, è qualcosa che genera un certo piacere e una soddisfazione per chi lo redige talvolta indescrivibili.
Non obbligate i bambini a farlo, suggerite semplicemente loro l’idea, mostrandone gli aspetti positivi e il mistero che una cosa del genere crea intorno a sé. Dopodiché, sarà il piccolo a scegliere la cosa migliore per sé.
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