Cibi biologici nella mensa scolastica

Sono in 1700 e sono “giovanissimi”. Costituitosi, infatti, il 26 marzo a Bologna, con una pagina di diffusione e informazione inserita all’interno del sito Bologna Nidi, l’Osservatorio per le mense delle scuole d’infanzia ed elementari è costituito da un gruppo di genitori (1700 appunto) convinti che la salute dei propri figli passi, innanzitutto, dalla loro alimentazione. In particolare l’alimentazione scolastica che interessa, comunque, un buon numero di pasti consumati dai più piccini.
L’idea è quella di far rispettare le normative stabilite dalla legge regionale 29/2002 che promuove l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare, nonché la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva.
In base alla legge, infatti, il 70% degli alimenti introdotti nelle mense dovrebbe provenire da coltivazioni e allevamenti biologici garantendo, così, un maggior controllo sulla qualità e la dieta dei bimbi.

NON SOLO BIO

Il biologico non è, però, l’unico argomento che sta a cuore ai 1700 dell’Osservatorio che chiedono, tra le altre cose, un maggiore rispetto della stagionalità degli alimenti, un maggior rispetto delle temperature dei pasti, più controlli sulla raccolta differenziata, la tracciabilità dei prodotti somministrati, minor spreco di cibo e l’eliminazione di stoviglie in plastica “usa e getta”.
Insomma, non solo qualità per il benessere dei bambini, ma attenzione per l’ambiente e per tutte le problematiche legate al chilometro zero e al consumo consapevole.
Perché se è vero che la mensa deve diventare un luogo formativo, è anche vero che è proprio attraverso il rispetto di alcune norme che questo si può verificare.

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