Coraline e la porta magica

Tratto dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman e diretto da Henry Selick, già regista del capolavoro Nightmare Before Christmas, Coraline e la porta magica è l’ultimo film d’animazione in 3D della Universal Picture, in sala dal 19 giugno, realizzato con la tecnica della stop-motion.
Protagonista della storia Coraline, una bambina di 11 anni che sogna di poter vivere in un mondo migliore e più eccitante del suo, un mondo in cui genitori siano in grado di capire le esigenze dei bambini e in cui la noia e la routine quotidiane siano soppiantate da avventure continue e senza fine. Quello che Coraline non sa e scoprirà è che questo mondo esiste davvero. E si trova proprio nella sua casa, nascosto dietro una porticina che la bambina non aveva mai visto prima.
Torna, quindi, in un film di animazione il tema della porta che nasconde un universo parallelo e torna il concetto che non tutto quello che è oro luccica.
Sebbene, infatti, Coraline sia inizialmente attratta da questa realtà in cui tutto sembra essere perfetto e ammiccante, dovrà imparare presto a sue spese che spesso, dietro all’apparenza delle cose, si nasconde un’altra verità, dura e cattiva.
Il film racconta, quindi, l’iniziazione di una ragazzina pre-adolescente, il percorso da lei compiuto non proprio per diventare adulta, ma per comprendere meglio il mondo degli adulti e per imparare a giudicare i fatti e le cose da un punto di vista altro, capace di andare oltre l’apparenza e la superficie.
Perché il mondo che Coraline scopre aldilà della porta (e qui viene in mente il film Non aprite quella porta) non ha nulla dell’universo fantastico che lei si aspettava di trovare e che inizialmente le era sembrato.
Essere e apparire. Profondità e superficie (dove, però, la superficie è più autentica della profondità).
Un film per tutta la famiglia. Adatto, soprattutto, ai bimbi dai 6 anni. Ben diretto e perfettamente realizzato, con grande accuratezza di dettagli.

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