Dislessia: parola abusata

Troppi bambini in Italia sono considerati dislessici, ma in realtà hanno solo disturbi comuni. È questo l’allarme lanciato dall’Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma – centro accreditato dal Sistema sanitario nazionale di terapia e ricerca per l’età evolutiva, operativo dal 1970, ed ente di formazione e aggiornamento per medici, psicologi e insegnanti – che venerdì 16 dicembre ha presentato, in occasione della conferenza stampa sul tema La Scuola dell’obbligo e i Disturbi specifici dell’apprendimento, presso la Sala delle Conferenze Stampa di Montecitorio, alla presenza del responsabile dei rapporti con il mondo Scuola Udc, onorevole Paola Binett, e del direttore dell’Ido, Federico Bianchi di Castelbianco, i risultati di un’indagine condotta in numerose scuole materne ed elementari per individuare i bambini a rischio di Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), sottolineando che una percentuale elevata di bambini è stata erroneamente indicata a rischio Dsa.

L’indagine è stata realizzata all’interno del progetto ORA SI!, promosso dall’associazione di scuole Una rete per la qualità in collaborazione con l’IdO. Si tratta di un’iniziativa nata per dare ai docenti la migliore metodologia di supporto e per arginare il problema legato alla sproporzionata segnalazione dei Dsa nei diversi momenti dell’iter scolastico (materna, elementari, media e scuola superiore).
Infatti, come spiega il direttore dell’IdO, Federico Bianchi di Castelbianco, “segnalare come dislessici bambini che in realtà non lo sono comporta due gravi rischi: sono dirottati su percorsi alternativi come portatori di una disabilità che non hanno, con oneri economici non sostenibili e totalmente inutili, mentre il loro problema non solo non verrà affrontato ma lascerà un vuoto di conoscenze che si ripercuoterà pesantemente sul loro curriculum studiorum”.

In altre parole, se un bambino ha problemi scolastici, fatica a entrare o apprendere certi meccanismi, non riesce a concentrarsi sul suo lavoro, il problema potrebbe essere legato a Dsa. Ma prima di affermarlo, è necessario escludere tutte le altre eventuali situazioni che potrebbe determinare una simile situazione (fatica di rapportarsi con insegnanti e compagni, problemi in famiglia, timidezza…)

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