È obbligatorio il certificato medico per attività sportiva?

I certificati medici, da sempre, rappresentano una spesa per coloro che decidono di frequentare corsi sportivi e palestre. Obbligatori, infatti, fino a qualche anno fa, diventano un vero e proprio costo per le famiglie con uno o più figli tutti in età da attività sportiva del tempo libero, a botte di 30,40 e 50€.
Eppure, in base a quanto stabilito dalla L’legge 98 del 9 agosto 2013 la certificazione sportiva non agonistica e quella per l’attività ludico motoria amatoriale non è più obbligatoria, sebbene palestre e strutture sportive continuino a farne richiesta. La normativa, però, è piuttosto complessa. E non è sempre chiaro chi debba pagare e chi, invece, sia esentato.
Ecco nel dettaglio come comportarsi.

CERTIFICATI MEDICI PER ATTIVITÁ SPORTIVA: COSA SI PAGA E COSA NO?
Purtroppo le notizie non sono buone per la maggior parte dei genitori. Richiedono, infatti, il certificato medico tutte le attività sportive parascolastiche organizzate dalle scuole al di fuori dell’orario di lezione e tutti i corsi sportivi organizzati da società affiliati al Coni o alle Federezioni Sportive.
Tradotto in soldoni: sì al certificato medico per corsi di nuoto, calcio, calcetto, basket, pallavolo, arti marziali….
No, invece, per coloro che frequentano palestre private atte semplicemente a mantenere il benessere e la salute del corpo svolgendovi anche attività quali danza, nuoto libero, yoga, pilates, ginnastica artistica, running… (difficilmente, però, questo tipo di attività è svolta da bambini sotto ai 13 anni).
Al contempo, non è obbligatorio il certificato medico per i bambini in età prescolare che frequentano nuoto o corsi di acquaticità per gioco.

IL CERTIFICATO MEDICO DEL PEDIATRA SERVE?
Sì e no. Nel senso che, sebbene non sempre il certificato medico sportivo sia obbligatorio, sottoporsi e sottoporre il bambino a un controllo preventivo prima dello svolgimento di qualsiasi attività fisica è cosa buona e giusta. Il punto è che, affinché il certificato abbia davvero un valore e non sia, semplicemente, una forma di tutela delle strutture sportive e di scarico di sensi di colpa dei genitori, dovrebbe essere rilasciato avendo ben presente qual è il carico di lavoro che effettivamente il bimbo svolgerà e dovrebbe essere corredato da un elettrocardiogramma ed, eventualmente, il referto di uno specialista.
Difficilmente, una visita pediatrica raggiunge questo livello di completezza anche a fronte di spese piuttosto sostenute (tra i 30 e i 50€ normalmente).
Ecco perché, di fronte alla richiesta del certificato, sarebbe utile che i genitori si rivolgessero direttamente a strutture specializzate e con costi leggermente superiori effettuassero davvero tutti i controlli utili per dichiarare l’idoneità o meno del paziente.
Visite mediche affrettate, di pochi minuti, limitandosi a chiedere domande generali sul buono stato di salute del paziente sono, in effetti, del tutto inutili.

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