Equitazione: uno sport completo

È l’estate la stagione in cui più facilmente si verifica l’incontro tra bambini e cavalli.
Non solo, infatti, molti campus estivi propongono l’equitazione come attività principale, ma spesso i maneggi si trovano fuori città, in campagna o in montagna, non lontani da note località turistiche.
Ecco perché, proprio durante i mesi estivi, potrebbe accendersi l’interesse del bimbo per i cavalli e la sua volontà di proseguire nella disciplina anche al ritorno in città.

EQUITAZIONE: SPORT COMPLETO

A differenza di qualsiasi altro sport, l’equitazione è la sola disciplina in cui oltre all’attività fisica, viene richiesta al piccolo la capacità di creare una relazione con un essere vivente. Prima ancora di imparare la tecnica, quindi, il bambino deve sviluppare una capacità empatica che gli servità, poi, per gestire il cavallo.
Per quanto riguarda l’aspetto puramente atletico, però, tra le abilità che l’equitazione mette maggiormente alla prova ci sono destrezza, equilibrio e leggerezza.
Il bimbo deve, innanzitutto, imparare a montare a cavallo senza innervosire l’animale e a guidarlo con sicurezza e un andatura regolare.
Esercizi di stretching per sciogliere giunture e muscoli sono essenziali in questa fase.
Si passa, quindi, al volteggio. Ossia esercizi fisici svolti in sella al cavallo utili come addestramento preparatorio per migliorare le qualità atletiche del bambino e sviluppare l’equilibrio fondamentale per un buon fantino.
Al bimbo verrà anche insegnato a cadere con esercitazioni ad hoc che migliorano la sua preparazione atletica.
Benefici atletici:

  • L’equitazione migliora la postura dal momento che esercita la schiena a rimanere perfettamente eretta.
  • Sviluppa la muscolatura dorsale.
  • Tonifica i muscoli delle gambe e dei glutei

UNA RELAZIONE DURATURA

Ciò che, però, rende l’equitazione uno sport unico, è la relazione che il bimbo deve imparare a creare con il cavallo.
Montare a cavallo, infatti, condurlo, cavalcarlo, significa, soprattutto, imparare a sviluppare una capacità empatica con un altro essere vivente. Significa comprendere qualcuno diverso da sé e assecondarlo o guidarlo verso un’altra direzione.
Vuol dire avere spirito di osservazione, dove l’osservazione è visiva, ma soprattutto emotiva: in due parole, andando a cavallo il bambino deve, innanzitutto, accrescere le sue capacità di comunicazione emozionale.

I bimbi che fanno equitazione, quindi, sono normalmente più riflessivi, sicuri di sé, empatici verso gli altri.
Sanno aspettare e sanno mettersi da parte quando serve, imponendosi solo quando è richiesto loro di farlo. Utilizzando, però, le armi della dolcezza e della calma.
L’equitazione è il solo sport non di squadra, infatti, in cui il piccolo non sia da solo. E in cui la sua volontà deve affermarsi nel rispetto di un’altra creatura.

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