Fiabe d'(A)mare: Il cerbiatto va in vacanza
Una fiaba per l'estate scritta da Maria Rita Esposito. Da leggere (o farsi leggere) la sera prima di fare la nanna o sotto l'ombrellone, nelle calde ore in spiaggia.

Una fiaba per l'estate scritta da Maria Rita Esposito. Da leggere (o farsi leggere) la sera prima di fare la nanna o sotto l'ombrellone, nelle calde ore in spiaggia.
C’era una volta un piccolo cerbiatto che viveva in un incantevole bosco, pieno di stimoli e cose sempre nuove. Tutto era fonte di interesse e curiosità. Ogni giorno, c’era sempre tanto da imparare – i versi degli animali, i colori e le forme dei fiori, il numero degli alberi presenti, la loro specie, le trasformazioni subite dalla natura col cambiare delle stagioni… Insomma, un’infinità di cose da osservare, guardare e conoscere.
Con l’arrivo dell’estate, però, il piccolo cerbiatto si sentiva molto, ma molto stanco. Per tutto l’autunno, l’inverno e la primavera, infatti, si era dato da fare per scoprire e conoscere il fantastico mondo del bosco e ora sentiva che le sue forze e la sua energia erano venuti meno. Per un intero anno aveva corso e saltato e ora che era arrivata l’estate il suo unico desiderio era quello di giocare e di usare tutto quanto aveva imparato divertendosi.
E fu così: il cerbiattino partì con la sua famiglia per un avventuroso viaggio. Andò al mare. Era un mondo nuovo e sconosciuto, ne aveva solo sentito parlare nel bosco ma non lo aveva mai visto.
Che cosa curiosa, un cerbiatto al mare, pensava.
Attrezzato di “salva-animali“, di “pinne” e “occhialini” partì in groppa al cerbiatto adulto verso le spiagge più lontane: il viaggio fu lungo ma lui proprio non se ne accorse, perché dormì fino all’arrivo.
Giunse su una spiaggia di sabbia bianca sfiorata da un mare stupendamente azzurro: era mattina e c’era un sole brillante. Che meraviglia davanti ai suoi occhi.
Ma “Ora che faccio?” pensò tra sé e sé. Questo mondo tanto bello era per lui sconosciuto. E subito pensò: “Posso aiutarmi utilizzando tutte le cose che ho imparato nel bosco!”.
E allora cominciò ad ascoltare il verso dei gabbiani e provò pure a imitarli. Che buffo che era, ma era divertentissimo. Poi ripeté i colori che si aprivano davanti ai suoi occhi: l’azzurro del mare, il bianco di qualche nuvoletta, il giallo del sole, il rosso dei granchietti che si aggiravano sulla riva. E correndo sul bagnasciuga scoprì le conchiglie e per ognuna che incontrava ne contava una in più. Scoprì l’estate, l’estate al mare.
E la cosa più bella fu per lui bagnarsi nell’acqua salata, abitata da tanti pesciolini colorati che guizzavano e lo salutavano divertiti.
La sua giornata passò veloce e stancante, ma sapete? La sera, in una coloratissima tenda da campeggio, il nostro cerbiattino proprio non riusciva a dormire, talmente tante erano state le cose che aveva conosciuto e che aveva imparato.
Ti è piaciuta la favola? Bella vero? Pensa che tra qualche giorno anche tu potrai vivere una simile esperienza. E divertirti con tante cose nuove, che ti riempiranno gli occhi e il cuore.
E ora un consiglio per mamma e papà: durante l’estate lasciate ai vostri bambini uno spazio psicologico di libero movimento, per far riprendere loro le esperienze scolastiche in modo divertente e creativo.
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