Il cognome del padre? Non più obbligatorio

É iniziata lunedì 14 luglio la discussione alla Camera in merito alla Legge sul cognome da dare ai proprio figli.
Il testo approvato pe ril momento dalla commissione Giustizia è composto di sette articoli, di cui i primi 4 contengono le sostanziali modifiche alla legge attualmente vigente.
Eccole nella sostanza:

  • L’articolo 1afferma che alla nascita, il figlio di una coppia di coniugi potrà prendere il cognome del padre, della madre o entrambi in base a quanto deciso dai genitori stessi. Qualora non ci fosse l’accordo, il bambino avrà il nome di tutti e due i genitori in ordine alfabetico.
    La scelta del cognome del primogenito determina anche il cognome di tutti i figli nati successivamente al primo che porteranno lo stesso congome del fratello maggiore.
    Il bambino a cui sono stati dati entrambi i cognomi, una volta divenuto a sua volta genitore dovrù scegliere tra uno dei due, a sua scelta, da dare al figlio. Nessuno bimbo, quindi, avrà mai 4 cognomi.
  • L’articolo 2 legifera in merito ai figli nati al di fuori dal del matrimonio. Se riconosciuti da entrambi i genitori, vale per questi le regole che valgono nel primo caso e che abbiamo illustrato sopra. In caso, invece, di riconoscimento tardivo, al bambino sarà dato il secondo cognome solo qualora ci sia l’accordo dell’altro genitore e del minore purché quattordicenne.
  • L’articolo 3 riguarda i figli adottivi e stabilisce che costoro porteranno un solo cognome, da anteporre a quello originale, scelto in comune accordo dai genitore. Se non dovessi esserci l’accordo, il cognome attribuito sarà il primo in ordine alfabetico.
  • L’articolo 4 prevede che coloro che avranno un solo cognome (e, data la situazione italiana si presuppone che il cognome sia quello paterno), una volta maggiorenni, potranno aggiungere il secondo congome semplicemente con una dichiarazione all’ufficiale di stato civile.

La legge, anche qualora dovesse essere approvata in questi termini, dati per scontati i tempi tecnici dell’iter burocratico, non entrerà in vigore immediatamente e il Ministero degli Interni avrà un anno di tempo per adeguare l’ordinamento dello stato civile.

NOTA DEL 17 LUGLIO 2014:
É di oggi, giovedì 17 luglio 2014, la notizia che a sorpresa Monteciptrio ha bloccato il voto sulla legge che rende non più obbligatorio il cognome del padre.
Da quanto emerge in Aula si sarebbe verificata una forte opposizione che vedeva da un parte gli uomini e dall’altra le donne desiderose di porre fine a una concezione patriarcale della famiglia. A scatenare la polemica sembra sia stato, soprattutto, il punto che avrebbe consentito ai figli, una volta divenuti a loro volta genitori, di scegliere, in presenza del doppio cognome, quello da attribuire ai propri figli.

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