Il mio bambino in 4D
È l'evoluzione dell'ecografia in 3D e permette di studiare in dettaglio le funzioni vitali del bambino durante la gravidanza.

È l'evoluzione dell'ecografia in 3D e permette di studiare in dettaglio le funzioni vitali del bambino durante la gravidanza.
Non è destinata a sostituire l’ecografia tradizionale a due dimensioni, ma ad affiancarla nel caso in cui, dall’analisi di quest’ultima, emergano segnali che facciano sorgere dubbi in merito allo stato di salute del bambino. Si tratta, in pratica, di uno strumento a disposizione della scienza per studiare in dettaglio, in modo accurato e con pochissimo scarto di errore, le funzioni vitali del nascituro all’interno del grembo materno.
Rispetto alle eco piatte e in bianco e nero, ma anche rispetto agli esami in 3D, permette di visualizzare un maggior numero di immagini con una sequenza di fotogrammi velocissima (20 al secondo) regalando a chi guarda la sensazione di assistere a una specie di “film” del bimbo che si muove, dorme, si succhia il pollice, fa le capovolte… nella pancia della mamma.
Stiamo parlando delle ecografie in 4D, novità assoluta in fatto di esami in gravidanza, e strumento ulteriore di analisi per i medici. Dal punto di vista dei genitori, infine, l’emozione è assicurata e le future mamme e i futuri papà possono imparare a conoscere il loro bambino già durante i nove mesi di attesa. Tra le potenzialità delle ecografie in 4D, infatti, la possibilità di osservare da vicino le espressioni del volto del piccolo, i suoi lineamenti, il suo modo di muoversi (o di non muoversi)…
L’ecografia in 4D non è un esame di routine ed è per questo che alla gestante viene sempre richiesto di eseguire prima un’eco classica. Non rientrando, poi, nelle visite di laboratorio tradizionali della gravidanza, non viene passata dall’Assistenza Sanitaria Nazionale a meno che, dagli esami effettuati, non risultino problemi che potrebbero compromettere la salute del piccolo. In tal caso, il medico curante potrebbe consigliare altri esami tra cui anche una seduta di controllo quadridimensionale che, rientrando nelle prestazioni garantite, viene fornita gratuitamente dall’ospedale.
Il momento più indicato per ricorrere all’ecografia volumetrica è tra la sedicesima e la ventesima settimana di gestazione quando è possibile controllare, con pochissimo scarto di errore, il corretto sviluppo degli organi e individuare cardiopatie congenite (un bambino su 100 ne è colpito) che sfuggono alle ecografie tradizionali e la cui diagnosi precoce permette di programmare interventi mirati. Inoltre, la 4D consente di scoprire lievi alterazioni nella forma del viso del nascituro che potrebbero nascondere anomalie genetiche.
Centri pubblici in cui effettuare l’ecografia in 4D
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