Il primo giorno di scuola
I giorni che precedono l’inizio della scuola e quelli immediatamente successivi possono costituire per un bambino una fonte di ansia e stress. Ma perché la scuola fa paura? E come aiutare il piccolo?

I giorni che precedono l’inizio della scuola e quelli immediatamente successivi possono costituire per un bambino una fonte di ansia e stress. Ma perché la scuola fa paura? E come aiutare il piccolo?
I cancelli scolastici stanno per riaprire i battenti e il piccolo, anche se non alla sua prima esperienza, appare nervoso, irritabile come se fosse stressato. Inevitabilmente, riconducete questo atteggiamento così insolito a una sorta di paura inespressa, a un’ansia inspiegabile della quale lui non è in grado di parlare e che voi non riuscite a comprendere.
Ma perché su molti bambini l’inizio della scuola sortisce questo effetto? In altre parole, perché alcuni scolari sembrano terrorizzati al solo pensiero del nuovo anno che ricomincia?
Innanzitutto, perché ogni anno scolastico è un nuovo inizio, una dura messa alla prova di fronte alla quale, volenti o nolenti, non è possibile tirarsi indietro. Una messa alla prova che mette in gioco tutte le facoltà e tutti gli ambiti dell’esperienza (capacità di apprendimento, velocità di risposta agli input che vengono forniti, forza di volontà, predisposizione alle relazioni sociali, al lavoro di gruppo, allo scambio interpersonale, coraggio nell’affrontare gli ostacoli e nel rialzarsi qualora si cadesse…).
Più o meno inconsciamente, ogni studente, di qualsiasi grado, è perfettamente consapevole dentro di sé di tutto questo e sa esattamente a cosa sta andando incontro varcando i cancelli della scuola. Il primo giorno di scuola rappresenta, dunque, un varcare la soglia che non consente dietro front: si entra a settembre e fino a giugno non c’è possibilità di tornare indietro.
Se, quindi, per i bimbi di prima elementare la scuola rappresenta il passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare e quindi l’ignoto che inevitabilmente fa paura, per quelli più grandi essa è l’esperienza già vissuta di ciò cui si sta andando incontro, qualcosa che mette ansia per il carico di responsabilità che implica.
Ovviamente, tutto questo non è perfettamente delineato nella mente di un bambino di seconda, di terza, di quarta o di quinta elementare, ma da qualche parte, sepolto sotto le coltri dell’incoscienza, c’è e nei giorni che precedono (o che immediatamente) seguono l’inizio dell’anno scolastico fa sentire la sua presenza.
Di fronte a un bimbo che ha paura (e che ovviamente non è in grado di esplicitare la sua paura perché non ne comprende appieno i motivi) non bisogna troppo interrogarsi o domandarsi il perché. Come è arrivata se ne andrà, gli impegni della scuola e la routine che essa comporta spazzeranno via la sensazione di ansia del primo periodo e il piccolo tornerà ad assumere il suo comportamento di sempre.
L’importante è che i bambini si rendano conto che la scuola rappresenta una grande possibilità (possibilità di imparare, di crescere, di maturare) e un’occasione di svago, divertimento, gioia (nuovi amici, gite scolastiche, intervalli, ricreazioni, scherzi in classe, giochi…). Ovviamente, anche questa consapevolezza verrà acquisita col tempo, dopo i primi giorni di riadattamento e, ovviamente, questa consapevolezza coesiste affianco all’altra (gli impegni, la responsabilità, lo stress…) anche nei momenti di panico, ma è bene ribadirla ogni tanto, affinché non venga mai persa di vista.
A proposito del primo giorno di scuola e del percorso di crescita dei nostri figli ecco alcune riflessioni della dottoressa Chiara Corte Rappis nell’articolo ‘Si torna sui banchi di scuola’
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