Il sonno della notte genera mostri
Anche se il buio fa paura e il sonno è popolato da mostri, è bene abituare i bambini a dormire da soli nella loro stanza. Possibilmente già dai primi mesi di vita.

Anche se il buio fa paura e il sonno è popolato da mostri, è bene abituare i bambini a dormire da soli nella loro stanza. Possibilmente già dai primi mesi di vita.
Capita che per ragioni di comodità (necessità di sorvegliare la regolarità del loro sonno, frequenza negli orari di allattamento…) i bambini appena nati dormano nel lettone con mamma e papà. Nonostante soluzioni alternative esistano in questi casi (il piccolo può addormentarsi nella culla sistemata nella stessa stanza dei genitori), la tendenza è, comunque, nei primi mesi di vita del bimbo di tollerare, se non addirittura di incoraggiare, un atteggiamento di questo tipo. Ciò che, però, gli esperti consigliano all’unanimità per i mesi successivi (vale a dire sicuramente dopo lo svezzamento) è di abituare i bambini a dormire da soli nel loro lettino e nella loro stanzetta, per evitare che prendano atteggiamenti sbagliati e che subiscano traumi nel momento in cui il passaggio dal lettone al lettino sarà inevitabile.
La richiesta di restare con mamma e papà durante la notte, infatti, non è una manifestazione di problematiche psicologiche, ma solo il sintomo della paura del piccolo a rimanere da solo nelle ore più buie, quando gli “incubi” vissuti durante il giorno, spesso in modo inconscio, si materializzano divenendo reali (i cari vecchi mostri della notte!).
Non si tratta di capricci veri e propri poiché la paura del bambino è reale e tangibile per lui, ma potrebbero diventare tali se assecondati e tollerati. In questi casi, infatti, quando il piccolo manifesta il suo terrore di rimanere da solo durante la notte, la cosa migliore è fargli capire che nulla può capitargli, che anche se lontani mamma e papà vegliano su di lui e lo proteggono e che il buio non nasconde in sé nessuna insidia particolare.
Probabilmente, all’inizio, la cosa non sarà semplice: occorrerà armarsi di molta pazienza, trascorrere molte ore nella camera del bambino prima che si addormenti in modo da rassicurarlo durante il dormiveglia con la vostra presenza, tranquillizzarlo leggendogli una fiaba per farlo cadere nel sonno profondo…, ma alla fine la perseveranza darà i suoi frutti.
Dopo aver superato, infatti, le paure ed essersi reso conto che nulla di male può accedergli durante la notte, il bimbo si sentirà protetto nella sua stanza come in quella di mamma e papà e troverà quasi conforto nel suo lettino e nell’ambiente che, ormai, gli è diventato familiare. Cedere su questo punto, abituandolo cioè a ricorrere al lettone per ogni minimo turbamento, potrebbe causare nel piccolo atteggiamenti sbagliati, impedendogli di acquisire sicurezza e autonomia.
Per facilitare l’operazione di distacco e assicurare al bambino un sonno tranquillo, potreste ricorrere a facili espedienti: per esempio, potreste lasciargli accesa una lucina che renda meno “mostruosi” gli oggetti che lo circondano, oppure farlo addormentare col suo giocattolo preferito (una bambola, un pupazzo, o anche un fazzoletto… Insomma, la classica “coperta di Linus”) spiegandogli che si tratta di un amico che veglierà su di lui proteggendolo, preparargli una camomilla dicendogli che si tratta di una bevanda magica in grado di tenere lontano qualunque mostro cattivo avvolgendo chi la beve in uno scudo protettivo invisibile. Se il bimbo è ancora piccolo, questi trucchi funzioneranno. Inoltre, evitate durante il giorno che venga a contatto con qualunque scena che possa scatenare le sue paure più recondite (film violenti, videogiochi allucinanti, morti, sangue, distruzione).
Abituatelo, invece, a orari regolari, preparategli un pasto leggero per cena, leggetegli un libro prima che vada a nanna. Spesso, infatti, il terrore si scatena quando, risvegliandosi da solo e al buio nel cuore della notte mentre tutti dormono e la casa ha un aspetto irreale, si ha la sensazione concreta di essere stati abbandonati.
Uno strappo alla regola, ma sempre chiarendo che si tratta di un’eccezione, può essere fatto quando il bambino è malato e ha bisogno di cure, quando è assalito dagli incubi purché questi non siano ricorrenti, quando durante il giorno gli è successo qualcosa di particolarmente brutto che il piccolo non è in grado di gestire e spiegarsi da solo.
Cosa ne pensi