Lampade solari e gravidanza
Durante la gravidanza, in particolare nei primi mesi di gestazione, è possibile sottoporsi a lampade UVA senza danni per il feto?

Durante la gravidanza, in particolare nei primi mesi di gestazione, è possibile sottoporsi a lampade UVA senza danni per il feto?
Ciò che differenzia le lampade UVA dai raggi solari è la lunghezza d’onda emessa dalle une e dagli altri. Se, infatti, il sole emette sia raggi UVA (responsabili dell’invecchiamento cutaneo) che raggi UVB (pericolosi, soprattutto, per il rischio immediato di scottature e, sulla lunga distanza, di tumore alla pelle), le lampade artificiali sono caratterizzate da una bassa emissione di UVB a favore di un’altra concentrazione di UVA. In altre parole, se da una parte l’uso delle lampade solari riduce (ma non elimina) l’eventualità di scottature al momento dell’esposizione al sole, dall’altra l’alta concentrazione dei raggi ultravioletti emessi e la loro potenza amplificano i rischi legati all’invecchiamento precoce della pelle. In pratica, non vi è molta differenza tra l’esposizione al sole e quella alle lampade abbronzanti, sia per le donne incinta sia, in generale, per chiunque scelga questa strada per avere un colorito da spiaggia anche in città.
La gravidanza non costituisce un particolare impedimento all’utilizzo di lampade solari, assolutamente non pericolose per il bambino, purché non si esageri e si prendano le medesime precauzione che andrebbero prese prima di qualsiasi esposizione al sole:
È importante ricordare, poi, che oltre ai rischi cui qualsiasi donna può andare incontro con un’esposizione sbagliata, le future mamme sono soggette, durante i nove mesi di gestazione, a profondi cambiamenti del corpo e a veri e propri sconvolgimenti ormonali che, in alcune situazioni, potrebbero originare spiacevoli inconvenienti. A questo proposito, infatti, è risaputo che proprio gli stravolgimenti ormonali sono la causa di quello che comunemente viene definito cloasma gravidico, ossia un aumento eccessivo della produzione di melanociti, le cellule contenenti la melanina che consentono alla pelle di abbronzarsi, che provocano antiestetiche macchie di colore bruno sulla pelle, con particolare intensità nella zona del viso (non a caso si parla anche di maschera della gravidanza). Ecco, dunque, che un’esposizione eccessiva ai raggi solari o ai raggi ultravioletti delle lampade abbronzanti non solo potrebbe favorire questo processo, ma addirittura innescarlo, stimolando la produzione di melanina da parte dei melanociti.
Altro fattore a cui occorre prestare molta attenzione nell’effettuare un bagno (doccia o lettino) solare è il caldo. Soprattutto negli ultimi mesi, quindi, è bene interrompere immediatamente la seduta qualora si venga colti da improvvisi attacchi di calore per non provocare un eccessivo abbassamento della pressione del sangue e un’eccessiva dilatazione dei capillari sanguigni. Quest’ultima reazione, infatti, potrebbe far aumentare il cosiddetto prurito gravidico, un disturbo abbastanza frequente in gravidanza (in particolare negli ultimi mesi) che può rivelarsi veramente fastidioso.
Per concludere, se proprio non è possibile farne a meno, sì alle lampade solari anche nei nove mesi di gravidanza, ma con molta moderazione e facendo attenzione a rispettare tutte le regole e i consigli validi per l’esposizione ai raggi solari.
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