Le neo mamme perdono il bonus bebè

Dal 1 gennaio 2019 non sarà più possibile, per le neomamme che decidono di tornare al lavoro dopo la nascita del figlio rinunciando alla maternità facoltativa, fare richiesta del Bonus Baby Sitter che prevedeva l’erogazione di 600€ mensili (fino a un massimo di 3600€) per sostenere le spese di baby sitter e nido.
A confermarlo, una circolare dell’INPS che ribadisce quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2019 in merito alle politiche sul walfare.

La misura era stata introdotta in via sperimentale nel 2013 dall’allora Ministro Elsa Fornero come forma di sostegno e tutela per le neomamme che scelgono di tornare al lavoro dopo la maternità obbligatoria per evitare l’allontanamento dal mondo del lavoro femminile dopo la nascita dei figli.
Il fenomeno, infatti, ha numeri preoccupanti: il 27% delle donne italiane, infatti, lascia la propria attività per assenza di parenti disponibili a sobbarcarsi il lavoro di cura, il 7% per i costi di asilo nido e baby sitter, il 2% per mancato accoglimento al nido e altre ancora per difficoltà di conciliazione.
L’idea era, quindi, quella di fornire alle famiglie un sostegno e un incentivo per metterle nella condizione di affrontare con maggiore serenità i primi mesi della vita del bambino. Nel 2017 il bonus era stato richiesto da oltre 8.000 beneficiarie per un totale di 29,4milioni di euro.

Dal 1 gennaio 2019 le donne perdono questo diritto senza ottenere concrete misure tutelative di risposta.
Che ne aveva già fatto richiesta potrà usufruire del bonus fino al 31 dicembre 2019 con possibilità di dichiararlo sul Libretto di Famiglia fino al 29 febbraio 2020.

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