Le riunioni di classe

Le riunioni di classe tra genitori e insegnanti sono stata una grande conquista degli Anni Settanta. Prima i docenti svolgevano il loro lavoro senza renderne partecipi le mamme e i papà degli alunni, limitandosi a comunicare loro il rendimento del bambino solo nel caso in cui questa comunicazione si fosse resa strettamente necessaria, il più delle volte quando ormai non c’era più nulla da fare per il povero scolaro.
Oggi le cose sono profondamente cambiate: tra la scuola e la famiglia si è instaurata un’interazione tesa a migliorare la situazione scolastica, ma anche familiare nel caso in cui ce ne fosse bisogno, dell’alunno e con lo scopo di venire incontro alle esigenze degli studenti partendo da quelle che sono, però, le esigenze e i bisogni dell’intera classe. Insomma, le riunioni come momento di scambio e di conoscenza, luogo di incontro per discutere, capire, parlare, prendere delle decisioni, spiegare…, e come tali indubbiamente positive.

Come in tutte le cose, però, l’importante è non esagerare, utilizzando questi incontri collettivi come occasione per discutere dei proprio personali problemi e delle proprie personali aspettative (per questo esistono i colloqui individuali certamente più adatti per problemi di questo tipo).
Non esiste un numero massimo di riunioni che genitori o insegnanti possono, a loro discrezione, indire nel corso dell’anno: a seconda di quelle che sono le difficoltà riscontrate di volta in volta dalla classe è possibile richiedere un incontro per parlarne collettivamente e cercare di risolvere il problema. Da sottolineare il fatto che le riunioni di classe non devono per nessun motivo diventare un teatro di scontro tra il corpo docenti e il corpo genitori: questi ultimi sono liberi di avanzare qualunque critica e di muovere qualunque tipo di accusa, purché queste siano supportate da una reale oggettività di fondo e da una reale esigenza di gruppo. Niente inutili ‘processi alle streghe’, quindi.

Diversi sono gli argomenti che possono essere trattati nel corso delle riunioni di classe: presentazione del programma da parte degli insegnanti (di solito a ottobre, subito dopo l’inizio della scuola), punto della situazione (prima o dopo la consegna delle prime pagelle), obiettivi raggiunti (a maggio o, comunque, poco prima che la scuola finisca), per quanto riguarda il punto di vista dei docenti.
Dalla parte dei genitori, invece, svariati sono i motivi che potrebbero richiedere un incontro collettivo: quando i genitori si rendono conto che esiste un problema oggettivo di apprendimento della classe (lo ripetiamo, i casi singoli non vanno trattati in questa sede), per affrontare argomenti legati alla salute o alle condizioni igieniche delle varie strutture scolastiche, per decidere l’itinerario per una possibile gita o uscita di classe, per fare richiesta, eventualmente, di introduzione di nuove materie (educazione civica, stradale, sessuale…), per parlare di temi ludici (feste, iniziative, mostre e mercatini scolastici…)… In altre parole, qualunque argomento di interesse per la collettività può e dovrebbe essere affrontato nel corso di questi incontri.
I genitori, poi, rappresentati da un rappresentante di classe (portavoce ufficiale di tutte le loro richieste) hanno anche la possibilità di ritrovarsi, sempre in ambiente scolastico, per discutere tra loro, senza la presenza degli insegnanti.

Ricordiamo, infine, che su scala più ampia, per affrontare problematiche che non riguardano i singoli casi specifici esistono delle Associazioni, estese su territorio nazionale, il cui scopo è proprio quello di migliorare il rapporto tra la famiglia e la scuola. Tra queste, ricordiamo l’A.Ge (Associazione Italiana Genitori), fondata nel 1968 che raccoglie gruppi di genitori che intendono partecipare alla vita scolastica e sociale per fare della famiglia un soggetto politico. Le associazioni A.Ge locali sono collegate in delegazioni provinciali e regionali e sono federate nell’Associazione nazionale. Ogni associazione è formata da volontari per la promozione di una rete di solidarietà tra genitori.

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