M'amma o non m'amma

Mamma e donna oppure mamma o donna? Questo sembrerebbe essere il problema delle giovani mamme del terzo millennio.
Eh sì! Perché da un’inchiesta condotta dal Guardian e ripresa nei giorni scorsi da Il Giornale pare che siano sempre più numerose le mamme che non gradiscono essere chiamate… mamma.
Ma come, direte voi, mamma, la parola più dolce del mondo, protagonista di tante canzoni, ripudiata così dalle dirette interessate? Ebbene sì. Le mamme di oggi vogliono essere chiamate “mamme” solo dai loro pargoli. Ma non tollerano che il termine possa essere utilizzato per indicare una categoria, per connotare un gruppo, magari un target specifico di consumatrici…
D’altra parte, già nel Sessantotto, molte famiglie avanguardiste avevano deciso di abolire i termini mamma e papà dal vocabolario dei figli, abituando anche i bimbi più piccini a chiamare i genitori con il loro nome di battesimo, come a voler riaffermare un’individualità che il termine generico annullava.
È anche vero, poi, che la tendenza alla semplificazione e alla massificazione è una costante dei media (non solo i giornali, ma la pubblicità, i dibattiti sociologici e psicologici…). Basti pensare al terribile uso che è stato fatto negli anni delle parole teen-ager, adolescente, anziano, precari…

L’argomento, in ogni caso, ha suscitato interesse, tanto che su internet hanno iniziato a proliferare blog e siti di mamme inferocite pronte a tutto pur di far valere i loro diritti. E tra i diritti e le richieste delle mamme, naturalmente, non solo quella di utilizzare la parola con il dovuto rispetto.
Perché, diciamocelo, se può essere frustrante sentirsi schiacciare in una categoria, è anche vero che non c’è nulla di più dolce che sentire il proprio bimbo che pronuncia quelle semplici letterine una dietro all’altra per la prima volta. E, soprattutto, in una società come la nostra in cui ciascuno è abbandonato a se stesso e solo i più forti riescono a vivere e non solo a sopravvivere, non è certo questo il problema delle mamme di oggi.
Si legge sul Manifesto delle mamme stufe pubblicato su internet:
Noi, mamme italiane del terzo millennio, siamo mamme felici, ma pure un po’ stufe. Stufe di fare solo le stufe, nel senso di stare a casa a scaldare il focolare o al massimo spostarci per andare al lavoro. Vorremmo essere mamme moderne: andare a fare un giro in centro, spostarci, – vogliamo osare? – persino viaggiare. E, invece, eccoci mamme, e perciò fregate: diventiamo mamme-disabili-a-tempo-determinato…
E la protesta prosegue con richieste ben precise e accuse mirate: dalla difficoltà per le mamme di muoversi in città con passeggini e carrozzine all’impossibilità di acquistare on line biglietti aerei per i minori di 2 anni… (leggete il testo integrale).

Insomma, m’amma o non m’amma, quali e quanti sono i problemi delle mamme di oggi? Aspettiamo ansiose i vostri commenti.

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