Maschietto o femminuccia?
Tante le credenze popolari che attribuiscono ad alcuni comportamenti dei genitori la determinazione del sesso del nascituro...

Tante le credenze popolari che attribuiscono ad alcuni comportamenti dei genitori la determinazione del sesso del nascituro...
Il sesso del nascituro è già deciso al momento del concepimento e dipende esclusivamente dalla casualità dell’incontro tra l’ovulo (che contiene solo il cromosoma femminile X) con lo spermatozoo (che può contenere sia il cromosoma X – e in tal caso nascerebbe una bambina – che il cromosoma maschile Y – da cui nascerebbe un maschietto). Si tratta di un’alchimia magica quanto stringente. Una volta che l’incontro tra ovulo e spermatozoo è avvenuto nulla può più essere fatto per cambiare il sesso del bimbo che verrà.
Poiché, però, la maternità (e il desiderio di maternità) è spesso accompagnata da una specie di superstizione o preveggenza difficile da spiegare per chi non vi è passato attraverso, ecco che esiste una lunghissima tradizione popolare (non sempre avvallata dalla scienza) secondo la quale determinati comportamenti e determinate scelte alimentari della futura mamma permetterebbero di determinare il sesso del bambino indipendentemente da quella che è l’esatta casualità della natura.
Molte di queste credenze (come, d’altra parte, innumerevoli credenze che riguardano la gravidanza) non hanno alcun tipo di fondamento. Alcune, però, in qualche modo, sembrano essere supportate dalla ricerca scientifica in cui trovano una specie di popolare veridicità.
Quando fare l’amore?
È stato dimostrato che gli spermatozoi Y siano decisamente molto più veloci degli spermatozoi X nel risalire il canale della cervice e nel raggiungere la tube dove avviene la fecondazione. Gli spermatozoi X, però, dal canto loro, sembrano essere decisamente più longevi rispetto ai primi. Da ciò, se ne deduce che:
L’alimentazione: un ruolo determinante
Il primo a dar credito a questo tipo di credenze legate all’alimentazione della futura mamma è stato un professore parigino, tale Joseph Stolkowski, il quale avrebbe scoperto che gli spermatozoi X vivono meglio in ambiente acido, meno favorevole, invece, agli spermatozoi Y. Lo studioso avrebbe, quindi, fissato una sorta di dieta da seguire per almeno due mesi prima del concepimento che permetterebbe di influenzare a priori l’incontro tra ovulo e spermatozoo. Ovviamente, anche in questo caso, più un gioco che una certezza matematica. Ma tant’è. Ecco, dunque, cosa mangiare e cosa non mangiare a seconda che si desideri avere un maschietto o una femminuccia.
Per avere un maschietto
Dopo il concepimento
Credenze popolari attribuiscono a una pancia appuntita e a un’aria florida la gravidanza di un maschietto. Stanchezza, pallore e viso smunto sarebbero, invece, segnali della presenza di una femminuccia. Che si vero o no, anche in questo caso, molto dipende dallo stato di salute della futura mamma e dal modo in cui il suo fisico ha reagito agli sconvolgimenti ormonali che inevitabilmente l’essere incinta comporta.
Detto questo, che ci crediate o meno e per quanto banale ciò vi possa sembrare, la salute del bambino è l’unica vera cosa che conta. Sarebbe auspicabile, quindi, che la scoperta del sesso del piccolo, non fosse oggetto di dramma nel caso in cui non corrispondesse alla aspettative personali.
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