Miglior film d'animazione 2019: Spider-Man
Per la prima volta, non un film della Disney Pixar a vincere la statuetta come miglior film d'animazione 2019. Se l'aggiudica, infatti, Spider-Man. Un nuovo universo.

Per la prima volta, non un film della Disney Pixar a vincere la statuetta come miglior film d'animazione 2019. Se l'aggiudica, infatti, Spider-Man. Un nuovo universo.
Si è conclusa domenica la 91° edizione per l’assegnazione degli Oscar 2019.
Tra le novità di quest’anno, una riguarda proprio la categoria ‘Cinema d’animazione‘ inserita in concorso nel 2001 e dal 2011 vinta solo ed esclusivamente da film prodotti dalla Disney – Pixar (Toy Story 3 – La Grande Fuga; Rango; Ribelle – The Brave; Frozen – Il Regno di Ghiaccio; Big Hero 6; Inside Out; Zootropolis; Coco).
Un vero e proprio monopolio spezzato quest’anno con l’assegnazione dell’ambita statuetta a Spider Man – Un nuovo universo, prodotto da SONY e diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, che ha sbaragliato gli altri film in concorso – Gli Incredibili 2, L’Isola dei cani, Mirai e Ralph Spacca Internet – grazie alla trama, agli effetti speciali, alla capacità di divertire e intrattenere il pubblico con un’avventura godibilissima in cui il tema del super eroe torna a farla da padrone.
Il film, uscito in Italia a dicembre 2018, racconta la storia di un atipico Uomo Ragno, un ragazzino afro-latino di nome Miles Morales, che nel corso della storia si ritrova, suo malgrado, a vestire i panni (corti e decisamente cheap) che furono di Peter Parker. Vestito da uomo ragno, titubante e curioso, scopre, però, che il mondo (o meglio: i mondi) è abitato da innumerevoli Spider Man, replicabili e replicati. Insomma, una storia di universi paralleli e duplicazioni di personaggi e personalità che ha saputo rilanciare la figura di Spider Man, da troppo tempo appesa nei cliché delle sue ragnatele, e quella del super eroe ante-litteram.
Il film, che ha incassato oltre 300 milioni di euro in tutto il mondo ottenendo anche un buon successo di critica, è stato apprezzato soprattutto per la capacità di caricare il tutto degli elementi grafici più tipici del fumetto, a partire dai pallini della colorazione a retini e dalle onomatopee, facendo rivivere il genere grazie anche a un uso molto sapiente della tecnologia digitale.
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BAO, MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE
Se la Pixar ha perso la statuina per la categoria più importante, non se l’è lasciata sfuggire, invece, per il miglior corto d’animazione 2019, assegnata a Bao, breve e tenera storia di una “mamma” cinese che decide di “adottare” e far crescere il piccolo baozi da lei preparato per una cena con il marito.
La donna nutre e cresce il raviolo davvero come se si trattasse di un figlio vero, con tutte le premure e l’attenzione del mondo, fino a quando questi non diventa adulto e inizia a cercare la sua indipendenza.
La difficoltà nel lasciare andare via i figli, il tema della solitudine e dell’abbandono, l’amore smisurato ma anche i sensi di colpa e la paura della perdita, sono tutti i temi che affronta questo breve corto, presentato per la prima volta in abbinamento agli Incredibili 2.
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