Nido: questioni di tempo

L’asilo nido, è risaputo, rappresenta per il bambino la prima grande occasione per fare il suo debutto in società, venire a contatto con persone esterne all’ambito familiare, confrontarsi con altri bimbi come lui. In altre parole, il nido è il trampolino di lancio verso la società e il primo grande step nella corsa verso la maturità!
Se, quindi, avete, secondo noi in modo piuttosto saggio, optato per questa soluzione tra le varie alternative possibili (consegnare il piccolo ai nonni o affidarlo a una baby sitter) e avete terminato il periodo di inserimento, che può dirsi concluso dopo un mese dal primo giorno, è giunto il momento di decidere se lasciare il pargolo a scuola tutto il giorno, oppure optare per la formula della “mezza giornata”.

Ovviamente, la vostra decisione sarà in gran parte influenzata da quelle che sono le vostre esigenze personali, il tipo di lavoro che svolgete, il tempo di cui normalmente disponete e la presenza o meno di una persona a cui lasciare il bimbo nel pomeriggio quando non ci siete. Ponendo, però, che vi troviate in una situazione ottimale (gli impegni lavorativi ve lo consentono, la nonna si è resa disponibile per prendersi cura del nipotino, in casa c’è già una baby sitter che cura il fratellino più grande…), il nostro consiglio, sull’onda di quanto dicono gli esperti sull’argomento, è quello di valutare la cosa caso per caso.
Se il bambino è contento di stare all’asilo, si trova bene con i compagni e gli educatori, non soffre per l’eccessivo distacco dalle sue abitudini e dalla sua casa, probabilmente quella del tempo pieno è la soluzione migliore da adottare. Il personale è, infatti, qualificato per creare attorno al piccolo la condizione ottimale per una sua permanenza prolungata al nido e sa come rispondere alle diverse esigenze e ai differenti ritmi di ciascuno degli iscritti.

Nel caso in cui, però, il bimbo sia molto piccolo (ricordiamo che gli asili nido sono frequentati da bambini che possono avere anche pochi mesi di vita) o abbia delle esigenze particolari (dorme molto, mangia poco, si ammala spesso…), forse, è il caso di scegliere la formula della mezza giornata portandolo a casa subito dopo il pranzo (che, generalmente, viene servito presto, intorno a mezzogiorno/mezzogiorno e mezzo).
In questo modo, senza togliere nulla al suo processo di integrazione con gli altri e al diverso stile di vita cui viene chiamato ad abituarsi, sarete in grado di occuparvi di lui riuscendo a venire incontro ai suoi bisogni primari.
La soluzione della mezza giornata, infatti, permette al bambino di trovare la sua dimensione in un contesto altro dalla famiglia (è importante, però, che la frequentazione dell’asilo sia giornaliera e non sporadica) e, nello stesso tempo, non lo costringe a ritmi troppo serrati o al di sopra delle sue possibilità.
Ad ogni modo, come già abbiamo specificato sopra, questa soluzione non è valida per tutti in modo assoluto, ma va considerata caso per caso, magari sotto il consiglio (e un eventuale accordo di altro tipo) con gli educatori e le puericultrici che gestiscono la struttura, nel totale rispetto della personalità del bambino.

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