Pranzo a scuola

Nelle mense si mangia male. È un dato di fatto? O, semplicemente, un luogo comune? Dipende dalla società che le ha in gestione, dal controllo effettuato sulla qualità del cibo da parte della scuola e dei genitori, dalle scelte del nutrizionista che stabilisce i menu.
Negli ultimi anni, un grosso sforzo è stato compiuto per migliorare il servizio, non solo per ciò che concerne la qualità degli alimenti e la garanzia sulla loro provenienza, ma anche in merito al rispetto dei parametri nutrizionali per un’alimentazione che sia quanto più possibile sana ed equilibrata.
Nonostante questo, sono parecchi i bambini che a mensa (a scuola o all’asilo) non toccano cibo, rimanendo a digiuno o quasi per tutta la giornata con gravi scompensi per la loro salute. Perché?
Le ragioni sono molteplici e variano da soggetto a soggetto. Spesso, però, alla base ci sono abitudini sbagliate sulle quali è possibile intervenire e che, comunque, andrebbero corrette per il bene del piccolo.

Una colazione abbondante
In generale, ma per i bambini che vanno a scuola in particolare, la colazione rappresenta un pasto fondamentale, il primo della giornata e anche il più importante e dovrebbe coprire circa il 20% dell’apporto calorico giornaliero. Perfetta la “colazione all’italiana” a base di latte (o yogurt), cereali (da preferire ai biscotti), un frutto (o una macedonia di frutta), fette biscottate o pan carrè con marmellata. Da evitare, invece, merendine, brioche o biscotti al burro, eccessivamente calorici e ricchi di grassi.
È importante, poi, che la colazione venga consumata con calma, senza fretta, prendendosi tutto il tempo necessario per masticare con cura gli alimenti. No, quindi, al “bevi e scappa”, pratica purtroppo spesso consolidata anche tra i più piccoli.

A metà mattina, uno spuntino leggero
Se la colazione è stata completa, lo spuntino di metà mattina non dovrà essere eccessivamente pesante. Un frutto, un pacchetto di cracker o di biscotti secchi, un vasetto di yogurt saranno più che sufficienti per “tappare eventuali buchi”. Una merenda troppo abbondante (focaccia, pizza, panini imbottiti…), infatti, avrebbe come unico effetto quello di appesantire il bambino facendolo arrivare già sazio al momento del pranzo.

Abitudini alimentari
I gusti alimentari dei bambini sono condizionati da veri e propri pregiudizi che è importante eliminare con una corretta educazione alimentare da impartire, prima di tutto, a casa. Nel rispetto delle loro preferenze, infatti, è fondamentale abituare i piccoli ad assaggiare tutto, abituandoli pian piano al sapore dei diversi alimenti. Se nelle mense, infatti, metà dei piatti non sono graditi, spesso non dipende dalla loro bontà o meno, ma dalla tipologia stessa del piatto offerto (carne, verdura, frutta, pesce difficilmente incontrano il favore dei piccoli, eppure sono indispensabili per un’alimentazione completa). È necessario, quindi, lavorare su due fronti: da una parte con il bimbo; dall’altra, con i gestori del servizio mensa affinché certe pietanze vengano presentate e cucinate in un certo modo piuttosto che in un altro (è dimostrato che le polpette di pesce risultano più gradite del pesce al forno con le spine e la testa!).

Diversificare la dieta
Per evitare che l’alimentazione del bambino che mangia a scuola sia poco varia, vale la pena informarsi sempre su ciò che ha mangiato per pranzo in modo da presentargli un piatto diverso a cena. In altre parole, diversificare la sua dieta rendendola completa. Buona norma è, quindi, che le scuole rendano pubblico il menu di settimana in settimana, in modo da potersi organizzare per tempo con la spesa.

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