Primo soccorso: ferite

Capita che il bambino si tagli, cada e si sbucci il ginocchio o il gomito, si ferisca e sanguini copiosamente. Come intervenire in questi casi?

PRIMO INTERVENTO

  1. Per prima cosa lavare la ferita evitando di sfregare la parte escoriata. Quest’operazione serve anche per eliminare eventuali corpi estranei che potrebbero essere causa di infezione (schegge, sassolini, pezzetti di vetro o altro).
  2. Disinfettare, quindi, la ferita con una soluzione non alcolica utilizzando un batuffolo di cotone e avendo sempre cura di non strofinare eccessivamente.
  3. Procedere alla medicazione usando una garza asciutta ed eventualmente un cerotto.
  4. Se oltre alla ferita il piccolo ha preso anche una botta (per esempio, cadendo dalla bicicletta o dai pattini), applicare sulla parte lesa anche una borsa con il ghiaccio in modo che non si gonfi.

PER ARRESTARE IL SANGUE
Per arrestare la fuoriuscita del sangue che, talvolta, può essere anche copiosa, esercitare una certa pressione sulla ferita fino a quando il flusso non si arresta. Evitare, invece, l’utilizzo d lacci emostatici o altro che sono sì utili per fermare l’emorragia, ma bloccano anche la circolazione sanguigna con la possibilità di provocare micro danni ai tessuti.
Se il bimbo ha perso molto sangue ed è pallido, con la pelle fredda e sudata, farlo distendere con gli arti inferiori sollevati in modo che il sangue confluisca verso il torace e il cervello dove si trovano gli organi più importanti e delicati.
Una corsa al Pronto Soccorso:
se la ferita è molto profonda e in alcuni punti particolari (per esempio se il bimbo si è tagliato in corrispondenza di una vena) per bloccare la fuoriuscita del sangue è necessario chiudere la ferita con punti di sutura. Questi permetteranno alla ferita di cicatrizzarsi il più delle volte, non sempre, senza lasciare traccia.
Un altro caso in cui è abbastanza importante accompagnare il piccolo al Pronto Soccorso per ulteriori accertamenti si verifica quando la ferita si trova in corrispondenza della testa. Non solo, infatti, la presenza dei capelli rende difficoltosa la medicazione, ma è bene escludere qualsiasi eventualità di trauma cranico nel caso in cui il bambino, oltre a essersi ferito, abbia anche preso una botta.

A RISCHIO TETANO
Una delle principali complicanze di ferite anche superficiali è rappresentato dal tetano, gravissima malattia infettiva, nel 30% dei casi mortale, provocata dall’azione di una tossina (tossina tetanica) prodotta da batteri (clostridi del tetano) che vivono nel suolo o nell’intestino degli animali. L’antitetanica è una delle vaccinazioni obbligatorie nella primissima infanzia: le prime tre dosi vengono somministrate entro l’anno di età con un richiamo intorno ai 5 anni (l’effetto della vaccinazione ha una durata, appunto, di 5 anni). Sotto ai 10 anni, quindi, i bambini dovrebbero essere coperti dal vaccino. Nel caso non fosse così, però, è bene accompagnare subito il piccino al Pronto Soccorso per effettuare la vaccinazione che assicura una copertura pressoché totale. Soprattutto in caso di ferite molto estese e profonde.

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Prevenzione disturbi controlli

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