Quasi tempo di Carnevale...

Carnevale, indubbiamente la festa più ridanciana dell’anno e una delle più antiche della tradizione occidentale. Le sue origini risalgono, infatti, al Paleolitico Superiore, a quando l’uomo tentava, durante la celebrazione di riti tribali, di contrastare, attraverso il travestimento, gli spiriti maligni. Per l’occasione, quindi, sciamani e stregoni indossavano copricapo colorati, si dipingevano il viso e si coprivano il volto con una maschera. Da lì l’usanza del travestimento, usanza che si è protratta per tutto il Medioevo. Fu allora, infatti, che l’uso di mascherarsi dilagò tra la gente comune, permettendo a chiunque, per qualche giorno, di ribaltare i ruoli sociali: il povero poteva travestirsi da ricco, la donna da uomo, il servo da padrone… Lo scopo era di dare a tutti la possibilità di diventare, per un giorno, ciò che desiderava.
E proprio Carnevale, con l’allegria e i colori che si porta dietro, la voglia di ridere, giocare e organizzare simpatici scherzi ad amici e non, è la festa più amata dai bambini che possono, per tutta la sua durata, diventare quello che non sono, indossare il costume del loro personaggio preferito, decidere di essere buoni o cattivi, pirati o stregoni, fate o principesse…

Ma Carnevale non significa solo maschere. Filastrocche da leggere e recitare tutti insieme come quella di Brighella ( Son Brighella attaccabrighe. Ho la casacca con le righe…) o quella altrettanto famosa di Arlecchino (Per fare il vestito ad Arlecchino ci mise una toppa Meneghino…); leggende da ascoltare la sera prima di andare a dormire (Circa 200 anni fa, nella città di Torino, viveva un famoso burattinaio divenuto celebre grazie ad uno dei suoi burattini, tale “Gironi” che in dialetto piemontese significa Gerolamo…); decorazioni da realizzare in casa con l’aiuto dei più piccoli mettendoli al lavoro per addobbare pareti, porte e finestre in vista della festa con i compagni o, semplicemente, per rendere più allegra e accogliente l’abitazione in questo mese di scherzi e chiacchiere. Per esempio, riciclando vecchi fogli di giornale e utilizzando la colla, le forbici e tanta fantasia è possibile costruire bellissime maschere da appendere, indossare o regalare agli amici. Oppure, intrecciando tra loro le stelle filanti e i fili di lana è possibile creare dei coloratissimi festoni da appendere al muro e con cui decorare la stanzetta del bambino. I coriandoli possono essere usati per dar vita a un pupazzo disegnato…

E, chiaramente, per una festa di Carnevale che davvero si rispetti, importante imbandire la tavola con le ricette, tipiche regionali (chiacchiere, tortelli, frappole, zeppole…), oppure con piatti strampalati secondo quello che è lo spirito della festa, da offrire ai bimbi e da preparare con il loro aiuto. La tradizione, infatti, vuole che il menu di Carnevale sia particolarmente ricco e abbondante e questo, sempre secondo le usanze, per vari motivi: innanzitutto perché, essendo Carnevale l’ultima festa prima della fine della brutta stagione, anticamente si esaurivano le riserve invernali di cibo pronti a metterne da parte di nuove durante la primavera e l’estate; in secondo luogo perché, nella tradizione Cristiana, il Carnevale precedeva la Quaresima e così durante i giorni carnevaleschi, si cercava di godersela e spassarsela il più possibile in vista del digiuno e del periodo di rinuncia che avrebbe seguito. Insomma, anche dal punto di vista gastronomico, Carnevale significa eccessi e abbondanza.

E per chi vuole godersi appieno l’atmosfera carnevalesca, sfilate di carri per le vie della città, laboratori creativi e spettacoli teatrali, musei delle marionette e dei burattini da visitare…

Insomma, il grande carrozzone del carnevale si è messo in moto… E ce n’è davvero per tutti i gusti!

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