Ricerche scolastiche
Ricerche scolastiche: strumenti didattici alternativi rispetto ai più classici compiti/esercizi a casa per approfondire sul campo gli argomenti più disparati.

Ricerche scolastiche: strumenti didattici alternativi rispetto ai più classici compiti/esercizi a casa per approfondire sul campo gli argomenti più disparati.
Gli argomenti? I più strani, assurdi, complicati. Le richieste? “Almeno 10 pagine”, tante foto, se possibile qualche testimonianza diretta… Sono le ricerche scolastiche, e quando vengono assegnate, la famiglia al completo, mamma, papà, fratelli, nonni, entra in crisi.
In realtà, le ricerche sono un modo diverso di imparare qualcosa mettendo da parte il solito sussidiario, il solito libro di lettura, la solita lezioncina imparata a memoria per avvicinarsi ad un qualsiasi argomento da una prospettiva nuova.
Purtroppo, non sempre vengono affrontate con lo spirito giusto e la colpa è in parte degli studenti, che nonostante la loro giovane età e la presunta apertura mentale, rimangono comunque legati ai metodi tradizionali che sembrano preferire; in parte agli insegnanti che, spesso, propongono un lavoro senza fornire ulteriori indicazioni sul modo in cui questo possa essere svolto correttamente; in parte ai genitori che mostrano subito, alla sola parola “ricerca”, un atteggiamento disarmante e sfiduciato.
Le ricerche, invece, oltre ad offrire la possibilità agli alunni di guardare le cose secondo un loro personale punto di vista, senza il condizionamento dei libri, permettono di mettere in luce aspetti secondari, o presunti tali, di quanto studiato in classe, focalizzando l’attenzione, diciamo così, sulla parte “frivola” delle varie materie e discipline.
Non è sempre così, chiaramente dipende dall’insegnante, ma nel 90% dei casi questo schema è rispettato: se, quindi, a scuola i bimbi stanno studiando i Romani, potrebbe capitar loro di dover fare una ricerca sulla vita dei gladiatori al tempo di Augusto, o sugli dei che questi adoravano, con tanto di leggende e albero genealogico.
Sono sotto argomenti, e per essere trattati necessitano di qualche pomeriggio di ricerca, appunto, ma se presi per il verso giusto, possono anche finire per appassionare il piccolo, portandolo a scoprire cose che, altrimenti, gli sarebbero rimaste oscure.
Se non volete, quindi, trasformare questo che è un normalissimo compito a casa, forse anche più interessante e divertente, in un incubo, spiegate al bambino come è possibile operare per trovare le informazioni che gli servono, accompagnatelo in biblioteca, insegnategli a cercare le notizie su Internet utilizzando i motori di ricerca, dategli, insomma, delle direttive in modo tale che la prossima volta sia più autonomo e se la cavi da solo.
Inoltre, partecipate alle sue ricerche attivamente, non sostituendovi a lui, ma apportando il vostro contributo e la vostra esperienza: se sapete che ci sono mostre, conferenze, esposizioni sull’argomento, informatevi che ci sia una sezione dedicata ai bambini e se sì fate in modo che la ricerca di vostro figlio si realizzi, come dire?… sul campo.
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