Si torna a giocare nei cortili!
A Milano si torna a giocare nei cortili condominiali per legge. Una grande conquista che rappresenta per grandi e piccini la possibilità di una vera e propria crescita. Ce ne parla la dottoressa Chiara Corte Rappis.

A Milano si torna a giocare nei cortili condominiali per legge. Una grande conquista che rappresenta per grandi e piccini la possibilità di una vera e propria crescita. Ce ne parla la dottoressa Chiara Corte Rappis.
Su diversi giornali e siti si è letto che, se verrà approvata la norma circa la possibilità di usufruire dei cortili condominiali a Milano come spazi di gioco, presto i bambini potrebbero riappropriarsi di spazi importanti per la loro crescita.
Il riconoscimento del valore del gioco del fanciullo in questi spazi condominiali spesso inutilizzati e deserti rivestirebbe una grande importanza pedagogica sia per i bambini che per gli adulti.
I piccoli, infatti, potrebbero fare giochi di squadra con la palla, saltare con la corda, giocare con l’elastico e disegnare svariate forme geometriche con i gessetti sul selciato per poi saltarvi dentro con un piede e poi con due; giochi che ricorderanno certamente i genitori di oggi. E chi può dimenticare il gioco “di un –due –tre stella” o le conte infinite, fatte a occhi chiusi, appoggiati a un muro, mentre gli altri si nascondevano e alla fine del conteggio frettolosamente si andava a cercare o per meglio dire a scovare quelli che si erano nascosti, prima che il più furbetto sbucasse, da qualche parte, per dire toccando quel muro: “liberi tutti”?.
Molti avranno imparato a pedalare sulla bicicletta da grandi, cioè quella con le sole due ruote, proprio in questi cortili condominiali….con il papà che diceva al bambino/a: “ti tengo, non ti preoccupare, tu pensa solo a pedalare”; quel bambino/a, solo dopo pochi giri di ruota, scopriva che il papà non era più dietro di lui/lei e che stava pedalando da solo/a senza alcun aiuto; quel pomeriggio si sentiva grande, in grado di controllare la bicicletta e di avventurarsi fuori da quel cortile per le strade del mondo.
Ora tanti bambini potranno forse giocare liberamente, attenendosi rispettosamente alle fasce orarie dedicate a loro, rallegrarsi per una conquista fatta, piangere per essersi sbucciati le ginocchia e attraverso queste e molte altre esperienze si svilupperanno, impareranno a socializzare con altri bambini, stringeranno amicizie solide o meno; ma comunque importanti, perché facenti parte del fondamentale bagaglio infantile. Uscire per andare a giocare in cortile, rientrerà anche nelle esperienze utili al fine di un graduale distaccamento dalla figura materna e dalla casa genitoriale, senza per questo dover incontrare i pericoli di attraversare strade trafficate e da soli. Le madri potranno occupare il proprio tempo, vigilando sui propri figli, ma non in modo invadente e iperprotettivo; mantenendo quella necessaria e adeguata distanza.
I bambini riusciranno così a sperimentare grandi forme di autonomia, pur rimanendo lontani dai tanti pericoli che oggi sono rappresentati anche dalle ore passate davanti ad un pc o ad un televisore. E in più il condominio non sarà forse più vivace? Veder giocare tanti bambini all’aperto non sarà forse più bello? I bambini rappresentano la ricchezza del futuro e garantiscono l’avvicendarsi delle generazioni; osservarli, ascoltarli, vederli crescere anno dopo anno con le loro risate, urla e giochi; potrebbe essere pedagogicamente molto significativo sia per quegli adulti che sono genitori e sia per quelli a cui questa esperienza è mancata per i motivi più svariati.
Per scrivere o contattare la dottoressa Chiara Corte Rappis è possibile scrivere all’indirizzo chiara.corterappisATyahoo.it oppure telefonare al numero 349-7898300. Per maggiori informazioni, è possibile anche consultare il sito www.spazioeterotopico.it
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