Trekking

Trekking: termine inglese che stava a indicare, originariamente, una lunga escursione per lo più a piedi su percorsi impervi, con pernottamenti di fortuna in tenda o in bivacco accompagnata, se necessario, da bestie da soma per il trasporto di materiali e vettovaglie.
Entrata, però, nel vocabolario italiano, la parola ha subito una trasformazione, perdendo la connotazione di “fatica” e “imprescindibilità” che la caratterizzavano per assumere il significato di passeggiata, camminata all’aria aperta, esplorazione della natura e del paesaggio circostante, disciplina sportiva. Il trekking, infatti, così come oggi è conosciuto e praticato, è uno sport vero e proprio, un modo di unire l’utile al dilettevole nel tentativo di instaurare un rapporto privilegiato con la natura e l’ambiente, nel pieno rispetto dell’una e dell’altra. Un’alternativa alle classiche gite fuori porta per viaggi a misura d’uomo alla scoperta di località poco battute e frequentate dal turismo di massa visitate da una prospettiva, per così dire, “interna”.

L’EQUIPAGGIAMENTO DA TREKKING

  • Le scarpe: sono le scarpe il punto di forza di un vero trekker che necessita di calzature comode, avvolgenti, traspiranti, leggere, impermeabili e confortevoli. La calzatura deve essere morbida e avvolgente con una diminuzione drastica dei pesi. Per il trekking estivo si consigliano scarpe con tomaia super traspirante (controindicazione: il rischio di bagnarsi i piedi nell’attraversamento di eventuali fiumi o ruscelli) e suola strutturata e portante per assorbire gli urti e le asperità del terreno.
  • Lo zaino: altro elemento che non deve assolutamente mancare nell’equipaggiamento di un vero trekker (bambini esclusi) è lo zaino che non deve essere troppo pesante e non deve ostacolare la camminata. I prodotti migliori dispongono di utili accorgimenti tecnici per migliorare il comfort e la distribuzione del carico sulla schiena.
  • Abbigliamento estivo: grazie all’impiego di nuove fibre i tessuti sono in grado di offrire prestazioni sempre migliori. I capi di abbigliamento, infatti, in commercio sono super leggeri, possono essere indossati a stretto contatto con la pelle garantendo un’ottima traspirazione (la pelle rimane pressoché asciutta dal sudore) e asciugano nel giro di pochi minuti in caso di improvvisi temporali o “bagni” in fiumi e ruscelli. A questo proposito, il consiglio per passeggiate primaverile ed estive è quello di indossare più capi leggeri uno sopra l’altro, intercambiabili e compatibili tra loro. È importante, infatti, che le potenzialità traspiranti dei tessuti (preferibili quelli a fibra cava e idrofughi per le magliette e la biancheria intima) si propaghi fino agli strati più esterni. Per i pantaloni i tessuti migliori sono quelli in Supplex®, Schoeller® e simili, estremamente leggeri (quasi non ci si accorge di indossarli) e molto freschi, ma in grado di proteggere dal vento e da un rapido temporale estivo. Per i capi intermedi da sopra, esistono tessuti di altissimo valore tecnico, come il Powerstretch® di Malden, leggerissimo, elastico e con un grande potere coibente, ideale anche d’estate per l’alta montagna, o i Windstopper® di Gore, in grado di resistere a vento e acquazzoni. Questi vestiti, il cui unico difetto è il costo spesso decisamente elevato, occupano pochissimo spazio e nello zaino pesano pochissimo. Ecco perché vale la pena, anche per camminate di pochi giorni, avere con sé più cambi.

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