Un po' libro un po' gioco...
Sono libri. Ma sono anche giochi. Servono per leggere. Ma servono anche per alzare, voltare, tirare, richiudere. Insomma, sono i libri pop-up, perfetti per stimolare la loro fantasia dei più piccini.

Sono libri. Ma sono anche giochi. Servono per leggere. Ma servono anche per alzare, voltare, tirare, richiudere. Insomma, sono i libri pop-up, perfetti per stimolare la loro fantasia dei più piccini.
Il termine è inglese e significa, tradotto letteralmente, “salta su”. Da qualche anno è entrato di prepotenza nel nostro vocabolario in relazione, però, al mondo di internet. Le pop-up sono quelle finestrelle, prive di barra di navigazione e di solito caratterizzate da contenuti pubblicitari, che talvolta appaiono (“saltano fuori” sarebbe davvero la parola corretta per indicare il meccanismo che ci sta dietro) quando aprite alcuni siti.
Non tutti, però, sanno che il vocabolo “pop-up” può essere messo in relazione al mondo dell’editoria con una valenza ben precisa per indicare quei libri, generalmente rivolti alla prima infanzia, che hanno come caratteristica pregnante la tridimensionalità.
Come nascono è presto detto. Un tempo (e siamo intorno al XIV secolo) venivano utilizzati come strumenti didattici per fornire ulteriori delucidazioni (visive) ad argomenti di carattere scientifico. In seguito, quando furono inventati i giocattoli ottici alla fine del ‘700, assunsero quel carattere ludico che tuttora li contraddistingue. E oggi vengono utilizzati soprattutto nella letteratura per l’infanzia con un indice di gradimento decisamente alto da parte dei consumatori.
Ma cosa sono esattamente i libri pop-up e a cosa devono il loro successo? Eccolo, in breve, spiegato.
Si tratta di elaboratissimi libri pre-alfabetici per bambini rigorosamente a tre dimensioni, in grado di coniugare il piacere della lettura (che per un bimbo che ancora non sa né leggere né scrivere è ridotto al minimo) con il piacere della vista e del tatto. Sono perfettamente in grado di riprodurre, attraverso un sofisticatissimo gioco di pieghe, incastri, linguette…, qualunque tipo di scenario all’interno del quale le figure (persone, animali e cose) appaiono, scompaiono, si muovono, si nascondono, cambiano forma, prendono vita… Sono libri, quindi, ma libri particolari creati appositamente per suscitare nel lettore un effetto sorpresa (cosa si nasconderà dietro la pagina?) e per stimolare la sua fantasia e immaginazione.
Progettati principalmente in Inghilterra e in America, sono giunti in Italia solo da una decina di anni invadendo il mercato e suscitando grande interesse e curiosità da parte degli editori. La terminologia che li caratterizza è molto variegata e dipende dalla tecnica di costruzione dei libri stessi. Ecco, nello specifico, qualche indicazione:
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