Acido folico non solo in gravidanza

L’Acido folico è una vitamina del gruppo B necessaria per tutte le reazioni di sintesi ed è tra i primi integratori che vengono consigliati durante la gravidanza e non solo.

Acido folico: in quali alimenti si trova

Negli alimenti, è presente sotto forma di folato, in particolare:

  • nelle frattaglie,
  • nel lievito di birra,
  • nei fiocchi di cereali,
  • nei vegetali a foglia larga (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga)
  • nella frutta,
  • nel latte
  • nelle uova anche se il loro assorbimento (per questioni di composizione molecolare e perché in parte viene disperso durante la cottura) è decisamente inferiore rispetto all’assorbimento dell’acido folico ottenuto per sintesi.

La carenza di questa vitamina è assai diffusa e può dipendere da molteplici fattori quali malattie infettive, terapie farmacologiche, gravidanza. Tutto ciò si traduce in problemi nella sintesi di DNA ed RNA.

Perché assumere acido folico durante la gravidanza

In gravidanza carenze di acido folico possono provocare diversi problemi ecco perché ne viene consigliata l’assunzione già prima di scoprire di essere incinta. Questo perché l’acido folico ridurrebbe del 72% il rischio di difetti del tubo neurale, diminuendo il rischio di cardiopatie, labbro leporino e nascite pretermine.

Come supplemento vitaminico, si consiglia l’assunzione di:

  • 200mg per gli adulti
  • 50mg per i bambini
  • 400mg durante la gravidanza

salvo diversa indicazione del pediatra, medico curante, ginecologo.

Secondo un’indagine condotta da GfK Eurisko per conto di Effik e Italfarmaco, il 77% delle donne che desiderano avere un figlio non pianifica la gravidanza e solo il 3% di quelle che lo fanno dichiarano che utilizzerà l’acido folico a titolo preventivo.

In realtà, sull’argomento, gli esperti sono tutti abbastanza concordi: la sua assunzione riduce notevolmente il rischio di malformazioni neonatali a carico del tubo neurale.

Poiché, però, quest’ultimo si chiude entro 30 giorni dal concepimento (tra il 17esimo e il 29esimo giorno), quando la donna spesso non sa ancora di essere incinta, diventa fondamentale che la prevenzione abbia inizio almeno un mese prima della fecondazione e duri per tutto il primo trimestre di gestazione.

Ecco perché l’idea è quella di estendere la finestra terapeutica, facendo assumere acido folico a tutte le donne in età fertile e sessualmente attive o, quanto meno, che stiano programmando una gravidanza.

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