Metodologia della drammatizzazione
Come inserire all'interno della metodologia del gioco attività drammatico-teatrali per i bambini dai 2 agli 8 anni.
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di Maria Rita Esposito La metodologia del gioco rappresenta nella scuola dell'infanzia e nel primo biennio della scuola primaria uno strumento di lavoro davvero efficace per raggiungere traguardi formativi di successo nel bambino dai 2 anni e mezzo agli 8 anni. Il travestimento, che spesso solo nel periodo carnevalesco viene a essere riconosciuto come elemento giocoso, dovrebbe costituire un elemento costante nella didattica delle scuole dell'infanzia e primarie. Osservando i bambini in un angolo drammatico - teatrale, ogni docente (o a casa ogni genitore) scoprirà quanto l'imitazione e l'identificazione si trasformino in un momento divertente dove i ruoli mostrano un gioco di eccezionale spontaneità.
In modo particolare, una delle metodologie di eccezione è rappresentata dall'attività drammatico - teatrale: attraverso il corpo e il movimento e attraverso il travestimento viene favorita, infatti, l'espressione e la comunicazione nei piccoli dell'autonomia, dell'affettività e delle relazioni.
La strutturazione in ogni scuola di un laboratorio della teatralità diviene l'espressione di un luogo dove ogni bambino può:
É pur vero che in quasi tutte le scuole esiste almeno un angolo del travestimento o un atelier dei vestiti: uno spazio - giochi strutturato, anche con materiali di risulta, come vestiti 'dei grandi', costumi di carnevale, borsette, scarpe, cappelli, foulards e, immancabile, uno specchio, diventa il luogo dell'espressione e della relazione interpersonale.
Attraverso la sperimentazione e la simulazione di personaggi, infatti, emergono dinamiche familiari, emotività nascoste, inibizioni superate, palesando un contenuto didattico, spesso anche terapeutico, importantissimo.
Simbolizzando le esperienze personali, il piccolo riesce anche a riconoscere e misurare l'intensità delle proprie emozioni: un'educazione all'espressione del sé, attraverso un progetto educativo di drammatizzazione, dovrebbe pertanto essere trasversale a ogni esperienza dell'offerta formativa scolastica.
L'attività del travestimento, se per ogni bambino significa elicitare sentimenti e comunicare la propria identità, per l'adulto di riferimento rappresenta un campo di osservazione necessario a rilevare la positività della crescita del sé e del rapporto con l'altro, oltre che caratterizzarsi per elemento di raccolta di dati necessari a promuovere interventi educativi miranti alla socializzazione, all'integrazione nel gruppo, allo sviluppo del senso dell'iniziativa personale, al superamento di ruoli gregari.
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Commento inserito da ROSA D'ADDATO 19 GENNAIO 1921 ORE 18:40 il 19 gennaio 2021 alle ore 17:43
- Ho verificato, a scuola, quanto sia stata importante l'attivita' della drammatizzazione per lo sviluppo delle capacita' relazionali del bambino. nella prima infanzia.
Commento inserito da Maria Jose Pastor Rodriguez il 19 marzo 2010 alle ore 07:59
La drammatizzazione é anche un prezioso strumento per trasmettere delle conoscenze in diversi ambiti. E' ottimo per le fattorie didattiche. Io lo applico nei laboratori d'apicoltura.
Commento inserito da EL il 6 aprile 2009 alle ore 21:44
Sono pienamente d'accordo. A casa noi abbiamo un cesto pieno di vestiti, stoffe, zaini etc.
Quando vengono i bimbi a giocare le mamme si stupiscono dicendo "ma non è più Carnevale!!!"