A scuola a 5 anni. Cosa valutare?
All'anno scolastico 2015/2016 possono essere iscritti tutti i bambini che compiranno 6 anni entro il 30 aprile 2016. Anche bimbi, quindi, che entreranno a scuola a sei anni non ancora compiti, con un anno di differenza rispetto ai compagni. È giusto? Cosa valutare per effettuare la scelta?
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di Manuela Magri A scuola a 5 anni. È giusto? Quali sono i pro? Quali i contro? Come potrebbe influire una decisione di questo tipo sulla vita (scolastica e non) del bambino? A SCUOLA A 5 ANNI: LE RAGIONI DEL NO A SCUOLA A 5 ANNI: LE RAGIONI DEI SI QUALI BAMBINI POTREBBERO ESSERE PRONTI?
Le iscrizioni per l’anno scolastico 2015/2016, infatti, sono, come ogni anno, aperte anche per i bimbi che compiranno sei anni nel 2016 (limite massimo 30 aprile 2016) e che si troveranno a frequentare, quindi, a sei anni non ancora compiuti, con diversi mesi di differenza rispetto ai compagni.
Come comportarsi in questi casi? Quali sono le considerazioni da fare? I comportamenti e le abilità dei bimbi da prendere in considerazioni per non costringerli a un impegno che potrebbe non essere proporzionato alle reali capacità e attitudini?
CONSIDERAZIONI GENERALI: COSA CAMBIA REALMENTE NEL PASSAGGIO DALLA SCUOLA D’INFANZIA ALLA PRIMARIA?
I bambini, quindi, vengono spinti verso una maggiore concentrazione rispetto ai lavori svolti, autonomia nello svolgimento degli stessi, capacità di rispettare regole e orari. Ma tutto questo è inserito all’interno di un contesto di gioco, in una dimensione ludica in cui, comunque, le esigenze e i bisogni del piccolo assumono, comunque, un ruolo centrale, spesso primario.
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Commento inserito da Mirela il 7 ottobre 2021 alle ore 09:24
Mia figlia compie 5 anni ad agosto, mi lo può prendere per scuola primaria ?
Commento inserito da Elena il 15 settembre 2020 alle ore 08:02
Sono favorevole al sì. Io personalmente parlando sono nata a novembre del 1995 e mi sono iscritta regolare, ma all'asilo sapevo già leggere e scrivere e fare di conto.non vuol dire niente perciò essere nati alla fine dell'anno e non vuol dire che uno che è nato da gennaio ad aprile "arrivi prima alle cose" che un bambino nato nell'ultima parte dell'anno. Perciò se uno nasce anche il 31 dicembre per esempio, avrebbe secondo me lo stesso diritto di fare la "primina" assieme a quelli dell'anno precedente ugualmente ad uno del suo stesso anno,nato ad esempio ad aprile.
Commento inserito da Anna il 23 gennaio 2015 alle ore 16:54
Appoggiando completamente la scelta di Solange, confermo quanto da lei scritto in fase conclusiva. Non ci devono essere regole fisse a cui adeguarsi, ma l'istinto dei genitori e la conoscenza dei propri figli è fondamentale per questo tipo di scelta. Anche noi abbiamo due figli, il maschio di gennaio e la femmina di agosto. Per Lorenzo, che adesso ha 12 anni e frequenta la 2^ media, non abbiamo avuto dubbi e l'abbiamo mandato a scuola in anticipo, nonstante amici e maestre della materna ci volessero far cambiare idea. Lui sapeva leggere e scrivere, ma senza che nessuno l'avesse forzato a farlo e valutando questo aspetto, la sua maturità e la sua capacità ad adattarsi a qualsiasi ambiente e/o cambiamento ci ha aiutato nella scelta. Anche lui è un ottimo studente e non ha mai sofferto della differenza di età . Per Sofia, per la quale non abbiamo dovuto operare alcuna scelta perché è andata a scuola a 6 anni giusti giusti, forse non avremmo preso la stessa decisione se fosse nata a gennaio, perché lei è molto diversa: più fragile e insicura e più bisognosa di avere qualcuno che la accompagni nei cambiamenti. Lei avrebbe avuto bisogno di qualcuno dei suoi comagni della scuola materna nel passaggio, mentre Lorenzo è andato 'da solo' perché gli altri sono rimasti a frequentare l'ultimo anno. Non è facile decidere, conosco infatti alcuni genitori che hanno scelto l'anticipo e altri che hanno optato per il posticipo ed entrambi si sono pentiti della scelta, ma la cosa più importante è 'sentire' (non solo verbalmente) le sensazioni che ci trasmettono i nostri figli e in questo modo è difficile sbagliare.
Commento inserito da Solange il 23 gennaio 2015 alle ore 16:33
Io ho tre figli, due dei quali nati a gennaio (uno il 2 e uno il 21 del mese) e pur potendo iscriverli entrambi alla scuola primaria a 5 anni, io e mio marito abbiamo fatto due scelte differenti per ognuno di loro. Per Alessandro, che ora ha 12 anni, abbiamo scelto l'anticipo (non sapeva nè leggere nè scrivere all'asilo), anche se diverse amiche insegnanti lo sconsigliavano come principio generale. Noi ci siamo fidati del nostro istinto e della nostra conoscenza del bimbo, appoggiati anche dalla sua tata della materna. per Marco, che ora ha 7 anni, invece abbiamo scelto di aspettare un anno e iscriverlo a 6 anni abbondantemente compiuti, sebbene già a 5 anni alla materna avesse imparato a leggere e scrivere da solo (incuriosito e sollecitato da un amichetto che lo sapeva fare) e che l'ultimo anno di asilo si annoiasse. Ma per noi non era ancora pronto a passare 4/5 ore fermo al banco e quindi abbiamo aspettato. I fatti per ora ci hanno dato ragione. Alessandro è un ottimo studente, non pare avere mai subito la differenza d'età con i compagni, è sereno e va volentieri a scuola e così anche Marco. Noi ci siamo fidati del nostro istinto di genitori e della conoscenza che abbiamo dei nostri figli per decidere cosa era meglio x loro.
Commento inserito da alessandra il 22 gennaio 2015 alle ore 22:51
sono d'accordo sul fatto che i bambini non vanno spinti ad accellerare nè a frenare la loro entrata a scuola e che insegnanti e genitori hanno il compito di assencondare e valorizzare gli individuali tempi di crescita.
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