Nido: educazione e formazione
Asilo nido: come scegliere la struttura più adatta valutando la proposta formativa ed educativa. Ce ne parla Maria Rita Esposito.
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di Maria Rita Esposito Il nido rappresenta il luogo ideale per favorire l'integrazione dei bambini molto piccoli (da pochi mesi fino ai due anni e mezzo/tre anni) in realtà educative che si costituiscono come sostegno alle famiglie, soprattutto nei periodi imminenti di avvio al lavoro e alle attività autunnali. Nella scelta del nido non occorre soltanto apprezzare l'organizzazione del tempo - per quanto 'il tempo' rappresenti una componente fondamentale di una buona riuscita di un asilo. A queste esigenze si affianca, però, anche la scelta di avviare i propri bimbi al nido non esclusivamente per motivi lavorativi: emerge sempre di più, infatti, la necessità di ampliare il mondo esperienziale dei piccoli verso nuovi orizzonti, che aiutino da subito a cogliere realtà diverse da quella familiare. Ogni genitore legittima oggi, quindi, il valore di orientare i piccoli verso la socializzazione, fatta di momenti con nuovi e diversi bambini e gestita da adulti competenti. La qualità organizzativa degli asili nido va valutata anche in base a quelli che sono gli obiettivi educativi, che devono essere finalizzati a sostenere e a aiutare i genitori nel primo progresso dei loro figli, attraverso esperienze educative e formative tese a soddisfare i bisogni dei bimbi, nel rispetto dei loro tempi e delle loro personali modalità di crescita. Lo spazio dell’asilo nido rappresenta, poi, l’altro elemento che, oltre i tempi, caratterizza la qualità della scelta: a questo proposito si consiglia di optare per una struttura multi-colorata in grado di ospitare in modo allegro e creativo bambini molto piccoli, in cui questi possano esprimersi liberamente con il movimento motorio, cognitivo, affettivo. Il nido rappresenta un ambiente progettuale non poco faticoso per gli educatori in quanto le fasce di età interessate, molto diversificate, richiedono una competenza ricca di modalità relazionali che vanno ben oltre il dialogo e il verbale.
Resta ferma l'attenzione di ogni genitore alla scelta del nido 'ideale' rispondente, oltre ai criteri di sicurezza e di qualità dei luoghi , alla duplice esigenza:
Quasi tutti gli asili nido sono aperti dal mattino presto fino al tardo pomeriggio, favorendo spesso anche attività di sabato che si qualificano come strumento di grande aiuto soprattutto per quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano.
É cresciuto, poi, il numero dei nidi aziendali che permettono ai genitori lavoratori di usufruire per i propri piccoli di orari di permanenza uguali a quelli di lavoro, riducendo la separazione affettiva e fisica dei piccoli da mamma o papà. Inoltre, la sicurezza di un ambiente conosciuto rende, in questi casi, il rapporto asilo/famiglia molto positivo e migliora il clima relazionale del genitore durante le ore lavorative ottimizzandone le risorse professionali.
Va, inoltre, valorizzata la funzione culturale del nido, capace di offrire modelli che, oltre a caratterizzarsi per l’erogazione di un servizio educativo, diventano il mezzo attraverso cui si promuove l’attenzione ai diritti dell'infanzia: il diritto alla salute, al gioco, all'educazione, alla serenità... sono i capisaldi del progetto formativo degli asili, e in questa direzione è importante che vada la scelta dei genitori.
I bambini in ampi spazi possono giocare in modo personale e relazionarsi con l'ambiente in modo libero senza restrizione che diverrebbero restrizione di spazio psicologico. La libertà di movimento in luoghi arieggiati e ampi favorisce nel piccolo la scoperta e l’osservazione che sono il primo mondo cognitivo da scoprire e agire. All'interno dello spazio, definito come spazio – gioco, l'area affettiva coadiuvata dalla presenza degli educatori è l'elemento che collega in modo reale il mondo emotivo del piccolo (fatto di “lontananza fisica” da casa, dalla mamma, dai suoi giochi, dai suoi ritmi domestici) con quello degli esperti di riferimento.
É fondamentale che la relazione empatica educatore/bambino sia pertanto ben sviluppata e premessa da uno o più incontri con i genitori, al fine di conoscere i primi aspetti della sua nascente personalità e fare in modo che essi crescano in modo positivo e affermativo.
Ecco perché il dialogo dell'educatore nell'asilo nido è un dialogo soprattutto tonico, fatto di contatto, di sguardi, di movimento, di ricerca di equilibrio continuo tra il bimbo, lo spazio e il tempo.
L'educatore matura a riguardo una formazione caratterizzata dalla capacità di mediare con i vissuti dei bambini, privilegiando il gioco come metodologia di osservazione, di relazione e di apprendimento. É la figura che promuove, in un lavoro di team, un inserimento graduale dei piccoli al nido, condividendo con le famiglie scelte e percorsi delle attività ludiche e soprattutto rendendo il distacco affettivo quanto più morbido possibile in relazione alla centralità della personalità di ogni bimbo che è diversa da quella di un altro.
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Commento inserito da Isabella il 13 settembre 2009 alle ore 12:45
Gentile Si.ra Esposito, quanto ha scitto è molto VERO!
HO trasferito da poco il mio asilo nido, in una sede più grande, così da cercare di offrire alle famiglie quello che sono i presupposti, esposti da lei, nell'articolo, per un BUON ASILO NIDO, mi piacerebbe invitarla, così magari da scirvere per noi.
E' da molto che il nido e Bambinopoli sono in collegamente con diverse iniziative, se ha piacere...g.bimbo@libero.it
Cordialmente,Isabella