Rigurgito neonatale
Disturbo assai comune tra i lattanti nei primi mesi di vita, indipendentemente dal fatto che siano allattati al seno o con il biberon, il rigurgito (o reflusso) del neonato interessa quasi tutti i bambini e può ripetersi anche più volte al giorno. Cause e suggerimenti per affrontarlo.
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di Manuela Magri Sebbene le parole rigurgito e reflusso vengano usate indistintamente per indicare la stessa cosa, va subito precisato che, in realtà, una piccola differenza tra le due esiste.
Il reflusso gastroesofageo è il passaggio del contenuto gastrico nell’esofago. Il rigurgito, invece, è lo stesso fenomeno che si evidenzia, però, attraverso l’uscita del contenuto liquido (il latte) attraverso la bocca.
Si tratta di un fenomeno piuttosto diffuso tra i lattanti che, nella maggior parte dei casi, non deve minimamente preoccupare i genitori né, tanto meno, deve essere affrontato farmacologicamente (da evitare anche medicinali omeopatici, aggiunte nel latte).
Le cause, infatti, sono per lo più fisiologiche:
Riflusso e rigurgito interessano indistintamente bambini allattati al seno e bambini allattati artificialmente. Per questi ultimi, però, esiste la possibilità, su consiglio del pediatra, di ricorrere a latti appositi, leggermente più densi di quelli formulati.
COME MIGLIORARE LA SITUAZIONE E PREVENIRE IL RIGURGITO
È risaputo che dopo la poppata andrebbe evitato di mettere immediatamente il bambino in posizione sdraiata. Il faoso ruttino indica il tempo necessario per tenerlo in posizione eretta. Questo andrebbe fatto anche durante le poppate notturne per evitare che il piccolo possa avere un reflusso in posizione sdraiata e senza che nessuno abbia modo di rendersene conto.
Un altro consiglio è quello di effettuare delle pause durante la poppata in modo che la quantità di latte venga distribuita in un arco di tempo maggiore.
Esistono complicanze gravi per bambini che soffrono di reflusso e che spesso sono causa di ricoveri e monitoraggi notturni (nei casi più gravi, infatti, il reflusso può essere responsabile di blocchi respiratori, apnee notturne….). In questi casi, è consigliato rivolgersi immediatamente a un medico per stabilire insieme la terapia migliore e i comportamenti più adatti per aiutare il bimbo (e i genitori) ad avere una vita quanto più normale possibile.
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Commento inserito da Valentina il 10 febbraio 2017 alle ore 17:09
La mia bimba spesso rigurgita delle volte mi chiedo se in pancia le rimane qualcosa