Barefooting. Ovvero della splendida sensazione di camminare scalzi
Nato come movimento negli Anni '60 in Nuova Zelanda, il barefooting si è sviluppato e diffuso anche in Italia. Ecco in cosa consiste e dove praticarlo.
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di Redazione Esistono, anche in Italia, diversi percorsi dedicati al barefooting.
Camminare scalzi. Ovvero Barefooting, una pratica che si è diffusa in Nuova Zelanada negli Anni Sessanta e che dal confine del mondo è approdata negli Stati Uniti e, quindi, in Europa.
Perché farlo? Innanzitutto per la piacevole sensazione che il contatto con la terra procura.
Poi, perché liberarsi delle scarpe rappresenta una sorta di metafora ed equivale a liberarsi dalle costrizioni della vita, dalla frenesia delle corse quotidiane, dalla sensazione di sentirsi in trappola.
Altri, però, sono i benefici di chi aderisce a questa pratica in realtà antica:
Per chi ci si avvicina, però, per la prima volta, il consiglio è di iniziare con calma, procedendo per step. È necessario, infatti, che il piede si abitui e la pelle si ispessisca a sufficienza per poter affrontare camminate più lunghi.
Si può iniziare passeggiando a lungo sulla spiaggia. Oppure provando a camminare nell'erba su un terreno pianeggiante.
Per i più piccoli, stimolante e istruttivi sono sicuramente i percorsi sensoriali grazie ai quali possono sperimentare, sulla loro pelle, terreni diversi che causano diverse sensazioni: sabbia, pietre, erba, legno....
(leggi anche: Camminare scalzi: 4 motivi per farlo)
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