Che fatica la nanna in vacanza
A casa non ha mai avuto problemi. Tutte le sere il sonno è sempre arrivato puntuale facendo crollare il bimbo nel suo lettino. Ma una volta in vacanza sembra che di dormire non ne voglia sapere...
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di Alessia Altavilla Il sonno non è mai stato un problema per il bimbo che si è sempre addormentato puntuale alla stessa ora crollando addormentato nel suo lettino, tranquillo e beato fino al giorno successivo. I RITUALI DELLA NANNA
LO SCOMBUSSOLAMENTO DELLE VACANZE
In vacanza, però, nella stanza d’albergo, nella casa al mare, in villaggio o in campeggio, di addormentarsi non sembra volerne sapere e già dal primo giorno, al momento della nanna, pianti e strilli, mugolii e lacrime hanno accompagnato il piccino tra le braccia di Morfeo. Perché? Come comportarsi?
Per un bambino piccolo (dopo i 2 anni), la nanna rappresenta spesso il momento della separazione dalle cose terrene, dalle persone a cui vuole bene, dal piccolo mondo di cui si sente parte. Separazione che alcuni vivono in modo traumatico come un vero e proprio distacco.
Ecco perché spesso far precedere il momento di andare a dormire da una serie di semplici rituali da compiere insieme al piccino può essere utile per aiutarlo a superare l’angoscia di perdere le cose care. Fargli il bagnetto, fargli indossare il pigiamino, metterlo nel suo lettino, leggergli una fiaba, coccolarlo, preparare la sua stanzetta ad accoglierlo durante la notte (per esempio, fingendo di mettere a nanna anche i giocattoli, lasciando una piccola lucina accesa, cacciando insieme a lui eventuali “mostri” che si annidano dietro alle porte e sotto ai mobili…) sono tutti gesti che servono per conciliare il sonno del bambino facendogli capire che il giorno successivo tutto tornerà come prima e mamma e papà saranno lì ad aspettare il suo risveglio.
Inoltre, sempre per facilitare il momento della nanna, è bene che il bimbo si addormenti sempre nella sua stanzetta (da evitare, quindi, che prenda sonno sul divano), a un orario preciso tutte le sere, possibilmente cercando di non eccitarlo eccessivamente nelle ore precedenti con giochi scalmanati, film o cartoni animati violenti…
Le vacanze rappresentano per i bambini un momento di scombussolamento rispetto alle loro abitudini quotidiane: i loro orari si adeguano alle nuove esigenze della famiglia, pranzo e cena vengono spesso posticipati rispetto al solito così come gli orari del sonno (si va a letto più tardi e ci si sveglia dopo).
Ecco, dunque, che proprio in un periodo che per antonomasia viene considerato di riposo, i piccoli potrebbero far fatica ad addormentarsi, trasformando il momento della nanna in uno stillicidio per loro e per i genitori. A tutto ciò, bisogna aggiungere il fatto che i bambini, spesso senza rendersene del tutto conto, vengono catapultati in un ambiente estraneo, che non sentono come loro, circondati da oggetti che non riconoscono e che, di conseguenza, possono essere considerati come ostili, soprattutto quando il buio pervade ogni cosa.
Ecco, dunque, alcuni suggerimenti per aiutare il bimbo a superare le sue paure e a prendere confidenza con la nuova realtà:
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