Il circo dell'uovo
Niente tendone, leoni, zebre e donna cannone. Il circo contemporaneo, infatti, è una forma d’arte che unisce danza, musica, giocoleria, acrobatica, canto. Così il Circo dell'Uovo.

Niente tendone, leoni, zebre e donna cannone. Il circo contemporaneo, infatti, è una forma d’arte che unisce danza, musica, giocoleria, acrobatica, canto. Così il Circo dell'Uovo.
Il circo non è più quello di una volta. Niente più tendoni. Niente più animali, elefanti, zebre, tigri, leoni. Niente più ammaestratori. Donne cannone. Scimmiete cha saltano di qua e di là.
Sulla scia, infatti, di quanto messo in atto da compagnie quali, per esempio, il Cirque du Soleil, anche in Italia la tradizione circense si mette al passo coi tempi, rivoluzionando la vecchia idea di circo e allestendo spettacoli in grado di soddisfare il gusto del pubblico, grandi e piccoli, di oggi.
Il Circo dell’Uovo, compagnia formata da 4 ragazzi – David, Silvia, Mattia e Giulio – formatisi presso la Scuola di Circo Flic di Torino, si installa all’interno di questo filone. Non a caso, i loro spettacoli si contraddistinguono come forme d’arte unitarie in cui si fondono insieme danza, musica, canto, teatro, giocoleria, acrobatica, atletica.
URBAN NOMAD
Urban Nomad è il nome dello spettacolo che il Circo dell’Uovo sta portando in giro per l’Italia proprio in queste settimane. L’allestimento segue un filo conduttore ben preciso portando avanti tematiche di denuncia proprie dei nostri giorni. I “nomadi urbani”, a cui il titolo si riferisce, sono piccole tribù che si installano nelle città ormai spopolate dopo che la Terra, derubata e deturpata dall’uomo, non è più stata in grado di fornire sostentamento e mezzi alla razza umana.
I “nomadi urbani” arrivano con la loro carriola sgangherata e traballante per caricarsi di pezzi dimenticati, oggetti antichi, oggetti pretenziosi che, superflui nel passato, ritrovano, grazie a loro, un valore e un’utilità inaspettati. Arrivano, ma non vogliono rubare nulla a Gaia, la madre nutrice di un tempo. E nell’insediarsi, danno vita a nuove regole sociali, nuove forme di comunicazione, rilanciano nuovi spazi abitativi.
Attraverso le discipline della danza, l’acrobatica, la clownerie, la manipolazione di oggetti, la giocoleria, il palo cinese, la corda aerea… viene messa in scena la straordinaria quotidianità di quest’orda che cerca di sfruttare i resti dell’antica società dei consumi: la scelta del luogo dove accamparsi, l’istallazione del campo, le feste, i giochi, le lotte… Il tutto nell’ottica di nuove usanze popolari, nuovi usi e costumi.
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