La Buona Scuola di Finlandia: economia domestica in classe

Se la Norvegia è il Paese in cui le mamme sono più felici, la Finlandia ancora una volta si conferma come il Paese in cui la scuola funziona meglio, con un’offerta formativa tra le più evolute e interessanti in Europa.
Così, mentre in Italia si discute sulla Buona Scuola, in Finlandia gli alunni, indistintamente dal fatto che siano maschi o femmine, apprendono in classe economia domestica.
Di recente pubblicazione sul Corriere della Sera, infatti, il reportage di Federica Seneghini sta facendo il giro del web, condiviso da centinaia di utenti, affascinati e incuriositi da una scuola capace di andare oltre l’insegnamento delle materie tradizionali proposte secondo metodi desuati e perfettamente in grado di rispondere alle esigenze di una società in evoluzione in cui, per esempio, sempre più forte si sente l’esigenza di una perfetta parità di ruoli tra uomini e donne.

Non è la prima volta che la scuola finlandese finisce alla ribalta delle cronache.
Tempo fa si era discusso molto, per esempio, del metodo pedagogico adottato in Finlandia, basato sulla totale libertà didattica dei docenti, sull’abolizione dei test e delle verifiche da parte degli alunni per disincentivare competizione e aumentare l’autostima, lezioni personalizzabili a seconda delle esigenze specifiche della classe, lavoro di gruppo come strumento indispensabile per coinvolgere gli studenti e renderli responsabili, ciascuno, del lavoro di tutti.
Una scuola moderna, insomma, molto lontana dal modello italiano e anche dalle recenti proposte del governo, più finalizzate a dare un assetto diverso alla struttura scolastica che alla didattica vera e propria.

Quella delle lezioni di economia domestica, in reatà, è una non notizia. Sono 30 anni, infatti, che questo tipo di corsi vengono proposti alle classi finlandesi con il benestare di tutti.
In Italia, pochi mesi or sono, suscitò scalpore, con tanto di sollevazione popolare e prese di posizione nette e decise, la notizia che a Trieste i bambini della materna veniva educati al gioco del rispetto, come se educare alle pari opportunità e al rispetto, appunto, dell’altro (e dell’altro sesso), posso ancora essere un argomento sul quale dibattere.

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