Come accrescere l'autostima dei bambini
Il compito del genitori nell'acquisizione dell'autostima dei bimbi. Quello che sarebbe giusto fare e quello che, al contrario, andrebbe evitato. Ce ne parla la dottoressa Cristina Savatteri.
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di Dottoressa Cristina Savatteri Durante il percorso di crescita è importante che i bambini siano affiancati per avere maggiore fiducia in se stessi. In questo percorso i genitori, gli insegnanti e altre figure di riferimento, con i loro comportamenti, sono basilari. In poche parole, ciò che conta davvero, è fornire ai bambini gli strumenti necessari per vivere, dando loro lo spazio per mettersi in gioco, sostenendoli quando sono in difficoltà ma senza sostituirsi a loro, lasciando che si misurino con se stessi, i propri limiti e i propri sbagli. Questo è importantissimo perché imparino a sollevarsi e trovare una strada nelle difficoltà che la vita metterà loro di fronte. La dottoressa Cristina Savatteri, psicologa e psicoterapeuta, lavora con i bambini e le loro famiglie con particolare attenzioni per le problematiche riguardanti lo sviluppo e i percorsi di crescita, i disturbi dell'apprendimento, i disagi emotivi e le difficoltà di crescita.
D'altra parte, però, ci son varie tipologie di genitori e un genitore può adottare uno o l'altro atteggiamento verso il bimbo per i motivi più svariati. Può essere, per esempio, troppo rigido per 'esigenze quotidiane'. Oppure per insicurezza. Cosa che viene immediatamente colta dai più piccoli.
Certo non è semplice essere genitori, ma fermarsi a riflettere ogni tanto su cosa e come ci si relazione con i bambini è sicuramente d'aiuto.
É essenziale che i genitori prendano coscienza del loro operato, permettendo anche al bambino di vivere le sue frustrazioni e aiutandolo, non tanto direttamente quanto, piuttosto, fornendogli gli strumenti per affrontare le difficoltà.
I bambini, infatti, crescono osservando i comportamenti di mamma e papà, le loro emozioni, le reazioni che hanno agli eventi della vita. I discorsi, le parole, in questo senso contano poco.
Proprio per questo, i genitori devono imparare a rendersi conto di quelle che sono le loro attitudini, devono avere maggiore consapevolezza di quella che è la loro personalitò, i loro difetti e i pregi, in modo da porsi con maggiore coscienza e senza maschere davanti ai figli.
A tal proposito, voglio citare un riferimento teorico per dar fede a questo processo così complesso e che trova radici nelle nostre relazioni d infanzia.
La Teoria dell’Attaccamento di Bowlby ci può essere di aiuto per le nostre riflessioni: un bambino che si confronta con un evento difficile, doloroso, ricerca la vicinanza della persona che rappresenta per lui la sicurezza e la protezione. Se in questa ricerca, il piccolo si sente sostenuto e aiutato, è probabile che, crescendo, penserà a se stesso come a una persona meritevole e degna di amore e attenzione. Se, però, la risposta alla sua ricerca fosse negativa, non sono da escludere, in età adolescenziale o da adulto, eventuali disagi dovuti, appunto, a mancanza di autostima.
Queste prime esperienze di vita si mantengono nel tempo e formano la percezione che tutti noi abbiamo di noi stessi e delle nostre relazioni passate, presenti e di quelle che immaginiamo per il futuro.
A scuola mi è capitato di sentire genitori dire “ io seguo mio figlio sempre, e lo aiuto a superare le difficoltà”. Frasi che nascono da ansie, iper protezioni comprensibili e legittime da parte di un genitore ma non certo di aiuto per figlio, dal momento che non gli lasciano spazio alcuno di autonomia.
É necessario che i bambini sbaglino, e che si vivano le proprie frustrazioni. In questo modo imparano a capire quelli che sono i propri limiti e capiscono meglio e superarli!
Dal canto loro, i genitori dovrebbero non mostrare insofferenza di fronte a eventuali insuccessi dei bimbi ma, al contrario, incoraggiare lo slancio che li anima e la voglia di fare. Un metodo potrebbe essere quello di dar loro compiti chiari, non generici, adatti alla loro età, imparando ad ascoltare i piccoli per quello che sono, pregi e difetti, cose sbagliate e cose giuste.
Capita, invece, che alcuni genitori esasperino i successi dei propri figli, cosa che, però, non li aiuta a orientarsi nel trovare una strada in caso di difficoltà.
Per maggiori informazioni o per fissare eventuali appuntamenti é possibile contattarla all'indirizzo cristisavaATlibero.it
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Commento inserito da il 11 novembre 2015 alle ore 21:41
Chi vuole può contattarmi per via email. Ringrazio i vostri commenti
Commento inserito da Enzo il 23 dicembre 2014 alle ore 10:17
D'accordo. Spesso noi genitori tendiamo a voler proteggere (secondo noi) i nostri bambini ma è necessario che loro scoprano come affrontare piccole difficoltà sia relazionali che motorie, per accrescere la loro autostima ed incoraggiare la loro continua esplorazione.
Commento inserito da sara il 18 novembre 2014 alle ore 20:24
trovo molto interessante questo articolo.. volevo sapere come comportarmi con mia figlia di 8 anni che da un paio di settimane a scuola mostra difficoltà nel instaurarsi con compagni e maestre.. lei non si vuole fare aiutare e quando le maestre le stanno un pò addosso lei tira su un muro .. loro vogliono che la bambina venga seguita dalla psicologa della scuola. Cosa mi consiglia.Grazie
Commento inserito da elena il 18 novembre 2014 alle ore 03:31
Interessante