Travaglio: le posizioni per sentire meno dolore

Giunta, ormai, alle battute finali, l'ultima fase prima della gravidanza, inizia quando cominciano le prime dolorose contrazioni, inizialmente piuttosto distanziate tra loro e poi sempre più vicine. Epidurale a parte, non c'è un modo vero per evitare il dolore. Alcune posizioni, però, aiutano ad attenuare la sofferenza.

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Con il travaglio, la gravidanza giunge alle battute finali. Le contrazioni, infatti, servono per ammorbidire il collo dell'utero, aprire la cervice e permettere al bambino di nascere e per quanto dolorose, fonte di sofferenza e paura per la futura mamma, rappresentano una tappa fondamentale e imprescindibile per dare alla luce il piccolo (cesareo a parte).
Non esiste, quindi, un modo per evitarle. E, fatta eccezione per l'epidurale, non esiste nemmeno un modo per sottrarsi al dolore fisico che le accompagna.
Esistono, però, dei sistemi (per esempio il Training autogeno) che consentono alla donna di affrontare il male e la paura con maggiore cognizione di causa e maggiore consapevolezza. Alcune posizioni, poi, da valutare personalmente e testare sulla propria pelle, permettono di alleviare la sofferenza, alleggerendo il carico.


LA POSIZIONE ACCOVACCIATA

Per alcune donne questa è la posizione migliore per affrontare le fasi finali della gravidanza e del travaglio, quando ormai il bambino sta per venire al mondo e sono sempre più numerose le ostetriche che consigliano alla futura mamma di provare ad adottarla.
La partoriente non deve fare altro che accovacciarsi piegando le ginocchia e avendo cura di appoggiare saldamente la pianta del piede a terra in modo da scaricare il peso sul femore (per farlo, può trovare sostegno appoggiando le braccia sul letto, su una sedia o facendosi aiutare dal compagno o dall'ostetrica).
Questa posizione (che sembra essere la preferita dalle donne africane) non affatica la colonna vertebrale, sfrutta la forza di gravità per favorire la discesa del bambino e consente la totale apertura del bacino.

IN PIEDI APPOGGIANTA A UNA PARETE
Per sfruttare al meglio la forza di gravità, la posizione in piedi è senz'altro la migliore.
La donna appoggia le braccia a una parete o al compagno e piega leggermente le ginocchia in modo che le gambe siano morbide.
Questa è la posizione che normalmente adottano le donne che hanno bisogno, tra una contrazione e l'altra, di camminare.

A CARPONI
Molte strutture ospedaliere sono attrezzate con grosse palle sulle quali la partoriente è invitata ad appoggiarsi durante il travaglio, anche nelle fasi finali di quest'ultimo. In mancanza di palla, la posizione può essere ugualmente adottata semplicemente mettendosi carponi, avendo cura soltanto di formare un angolo di 90º tra la schiena e le gambe. In questa posizione, che facilita l'apertura del bacino, la donna può oscillare avanti e indietro o a destra e sinistra per alleviare il dolore e assecondare il flusso della contrazione. Inoltre, appoggiando la testa a un sostegno (una sedia, la palla, il divano....), consente anche di rilassare la cervicale.

LA POSIZIONE SDRAIATA
Sebbene sia quella più utilizzata in sala parto, è senz'altro quella meno favorevole sia per la donna che per il piccolo che, a differenza di altre posizioni, non viene aiutato a uscire dalla forza di gravità.
Per alcune donne, però, il fatto di essere sdraiate rappresenta un vantaggio (minor imbarazzo, possibilità di rilassarsi subito al termine della contrazione....). Sicuramente questa è la posizione più comoda per gli operatori sanitari che possono tenere sotto controllo la situazione direttamente e senza particolari ostacoli.

QUALCHE CONSIGLIO PER IL TRAVAGLIO A CASA
Per la maggior parte delle donne, fatto salvo casi eccezionali, le prime contrazioni si verificano a casa e sono piuttosto distanziate tra loro. Alcune donne, tra una contrazione e l'altra, riescono anche a dedicarsi a faccende quotidiane (cucinare, mangiare, fare una doccia...). Man mano, però, che il parto si avvicina le contrazioni diventano sempre più regolari e ravvicinate (il consiglio, per una futura mamma al primo figlio senza particolari problemi, è quello di correre al pronto soccorso quando si verifica la rottura delle acque o quando le contrazioni diventano regolari e ravvicinate tra loro a distanza di 8/10 minuti).
Durante le ore a casa è fondamentale, però, cercare per quanto possibile di recuperare energie e riposarsi.
A questo scopo può essere utile regalarsi un bagno caldo che aiuta il rilassamento della muscolatura. Una doccia, direzionando il getto sulla schiena e la cervice.
Per chi è solito praticare meditazione, questa sembra essere un toccasana per allentare le tensioni. E non solo quelle fisiche. Così come alcune posizioni di yoga mostrate nei mesi precedenti da insegnanti esperti.

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