I PRIMI 12 MESI DI VITA DEL BAMBINO: TAPPE DI CRESCITA

°Cos’è l’indice Apgar?
°Come iscrivere il bebè all’anagrafe?
° Allattamento: al seno o
artificiale?

°Il cordone ombelicale
°Igiene e pulizia del neonato
°Il bagnetto
°Rimedi contro le coliche
°Tutto sul cambio del pannolino
°La prima vaccinazione
° Cosa fare in caso di crosta lattea?
°Lacrime di neonato
°Seggiolino auto: cosa dice la
legge?
° La nanna
° Acquaticità neonatale
° La camera del neonato
° I prodotti per il neonato
° Dalla carrozzina al passeggino
°Il ciuccio: come sceglierlo?
°Letture ad alta voce
°Musica in fasce
°Lo svezzamento del neonato
°I primi dentini
° Gattonamento
° L’igiene della casa
°La lallazione
° La paura del buio
° Al nido
° Come scegliere la baby sitter?
° La paura dell’estraneo
°Le prime scarpine
° Giochi euristici
°L’oggetto transizionale
°Il primo viaggio col neonato
° In aereo col neonato
° Il primo sole
° Le malattie del neonato
°Le prime parole
°
A lezione di inglese
° 
L’autostima del bambino
° 
I giocattoli del
neonato
°Primi passi
° Il girello serve davvero?
° I primi NO
° La routine del neonato
° Il primo compleanno
° Verso i terribili 2
°Quando togliere il ciuccio?
° La prima visita oculistica?

 

 


INDICE DI APGAR

L’indice di Apgar è una sorta di valutazione che viene fatta del livello di salute e
benessere del neonato immediatamente dopo il parto. Il test viene effettuato dopo 1,
5 e 10 minuti dalla nascita e ripetuto, se necessario, fino a che le condizioni di
salute del bambino non si sono stabilizzate. A seconda dei risultati vengono
assegnati 0, 1 e 2 punti e i fattori presi in esame sono: la frequenza cardiaca, la
respirazione, il tono muscolare, i riflessi (risposta al catetere nasofaringeo) e il
colore della pelle.
Per saperne di più leggi qui.

COME ISCRIVERE IL BEBÉ ALL’ANAGRAFE?

Entro 3 giorni dalla nascita del bambino, è obbligatoria l’iscrizione all’anagrafe
da parte di uno dei genitori (spesso gli uffici preposti si trovano già all’interno
delle strutture ospedaliere per maggiore comodità dei neogenitori). In merito alla
scelta del nome, la legge attuale stabilisce che è vietato dare al figlio lo stesso
nome del padre; i nomi stranieri vaengono registrati secondo le lettere
dell’alfabeto italiano; è possibile dare al bambino fino a tre nomi non divisi da
virgole; la madre può dare al bambino il suo cognome accanto a quello del padre. A
questo proposito leggi qua.
ALLATTAMENTO: AL SENO O ARTIFICIALE?
In ospedale ti spiegheranno come allattare il tuo bambino, come attaccarlo al seno,
quante volte dargli da mangiare. Quasi tutte le mamme, infatti, a meno che non
soffrano di particolari patologie, sono in grado di allattare naturalmente il
proprio figlio. Stai tranquilla, quindi. Non stressarti se il latte non arriva
subito o se ti sembra che il bambino non cresca. Pian piano tu e tuo figlio
imparerete a conoscervi e tu riuscirai a guidarlo al meglio nella poppata.
Le prime poppate potrebbero risultare molto dolorose per la neomamma e la formazione
di ragadi non è un fenomeno così poco diffuso. Per prevenirne la comparsa, cerca di
capire sin da subito il modo migliore per attaccare il bambino al seno; dopo ogni
poppata, detergi il capezzolo con acqua e sapone e asciugalo con cura per evitare
che la pelle maceri; alterna ora un seno ora l’altro; per quanto possibile, lascia
che i capezzoli prendano aria senza comprimerli in scomodi reggiseni.
Nel caso in cui proprio l’allattamento al seno, per motivi vari, ti dovesse essere
impossibilitato, puoi ricorrere al latte artificiale. Il pediatra ti indicherà le
marche e le dosi in base alle esigenze specifiche del bambino.

IL CORDONE OMBELICALE

Dopo il taglio del cordone ombelicale, il moncone che rimane viene medicato in
attesa che cada, generalmente da solo, tra il 7° e il 14° giorno. Per accelerarne il
processo ed evitare infezioni, almeno una volta al giorno, cambia la garza che copre
l’ombelico con una puilita ed evita di bagnare la parte interessata lavando il
piccolo utilizzando una spugna umida piuttosto che immergendolo completamente
nell’acqua.

 

 

 

 

 

 

IGIENE E PULIZIA DEL NEONATO
Nei primi giorni, non è necessario fare il bagnetto completo del bambino. Per
pulirlo è sufficiente una spugna naturale bagnata con acqua tiepida da passargli sul
corpo, facendo attenzione a non bagnare la zona del moncone ombelicale. Passa la
spugna su tutto il corpo, in particolare sulle pieghe delle gambe, delle braccia e
della zona intima, asciugando, poi, con cura il corpo prima di rivestire il bimbo.
Sin da subito, inizia la pulizia del nasino del bimbo. Una
pratica igienica molto importante per il neonato. Non solo, infatti, aiuta il
piccolo a tenere libero il naso da germi e batteri, ma gli permette di respirare
meglio favorendo, in questo modo, la poppata e il sonno. Ogni sera, quindi, dopo il
cambio del pannolino, pulisci il nasino del tuo bambino con un’apposita soluzione
fisiologica seguendo attentamente le istruzioni per l’utilizzo.
IL BAGNETTO
Già dopo le prime settimane di vita puoi fare il bagnetto al bambino. Scegli la
vaschetta adatta, preparati tutti i prodotti di cui avrai bisogno, compreso
l’asciugamano in cui avvolgerlo. L’acqua deve essere a 37,5°. Lava il bambino con
una spugna naturale. Il bagno non dovrà durare più di una decina di minuti. Quando
hai finito, coprilo subito con l’aciugamano e asciugalo con cura tamponando la
spugna sul corpo. Passa, quindi, al cambio del pannolino e per ammorbidire la pelle
del piccolo, usa un olio o una crema emolliente.
RIMEDI CONTRO LE COLICHE
Le coliche gassose sono un fenomeno molto diffuso nei neonati, soprattutto
durante i primi mesi di vita, e tendono a scomparire naturalmente già intorno al
terzo/quarto mese. Non preoccuparti, quindi, se il bimbo piange. Piuttosto, cerca di
aiutarlo a star meglio cercando di evitare che durante la poppata ingerisca troppa
aria, massaggiandogli il pancino quando sta male, sostenendolo sul fianco quando non
riesce a dormire. Molti ospedali e consultori organizzano anche corsi di massaggio
infantile per neomamme che possono rivelarsi molto utili in questi casi.
Se vuoi conoscere la tecnica del massaggio contro le coliche gassose leggi qui.
TUTTO SUL CAMBIO DEL PANNOLINO
Il pannolino per il tuo bambino deve essere della taglia giusta. Né troppo largo né
troppo stretto. Cambiagli il pannolino ogni volta che si sporca e, comunque, sempre
prima della nanna e dopo la poppata. Per evitare irritazioni, lava il culetto del
piccolo con acqua e una spugna naturale. Utilizza una crema specifica in caso di
arrossamenti e per idratare la pelle.
Se vuoi informazioni sui pannolini bio e lavabili leggi qui

 

 

 

 

 

 

LA PRIMA VACCINAZIONE
Il Piano Nazionale Vaccini prevede che il bambino riceva le prime vaccinazioni
intorno al 3° mese di vita. Generalmente, le vaccinazioni non comportano particolari
problemi nel piccolo. Possono, però, causare febbre, irritazione, vomito. In questi
casi, non ti allarmare. Si tratta di una reazione normale al vaccino. Telefona al
pediatra e chiedigli consiglio sulla terapia più indicata da seguire.
La prima vaccinazione, l’esavalente, è costituita da vaccinazione
antidifterico-tetanico-pertossica (DTaP)
vaccino
antipoliomielitico(IPV)
vaccino antiepatite B (HB)vaccino
contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzae b (Hib)
. A questa
vaccinazione viene spesso associato lo pneumococco.
I richiami dell’esavalente vengono effettuati al quinto mese e dall’11° al 13° mese
di vita.
COSA FARE IN CASO DI CROSTA LATTEA?
La crosta lattea è frequente nei bimbi
di pochi mesi e non deve assolutamente preoccuparti. Si tratta, in pratica, di una
specie di formazione crostosa dall’aspetto untuoso dovuta a un’eccessiva secrezione
di sebo che interessa la zona della testa (il cuoio capelluto) e delle sopracciglia.
Per accelerarne la caduta, passa sulla testa del bambino un batuffolo di cotone
imbevuto in sostanze emollienti. Esistono prodotti specifici. Chiedi al tuo pediatra
consiglio.
LACRIME DI NEONATO
I bambini molto piccoli piangono per attirare su di sé l’attenzione. Il loro è un
grido che serve da campanello d’allarme per chi se ne prende cura (“qualcosa non va.
Cosa?”) affinché li faccia sentire protetti e al sicuro. Lasciare che un bimbo molto
piccolo pianga e gridi da solo per ore è sbagliato perché non fa altro che
accentuare il suo senso di solitudine. Il pianto, infatti, è per i neonati una forma
di linguaggio utilizzato per esprimere un disagio (fame, sonno, paura, pannolino
sporco…) e va ascoltato e capito. Non tapparti, quindi, le orecchie fingendo di non
sentirlo o, peggio, pensando, in questo modo, di educare il bambino. La conseguenza,
infatti, di un simile comportamento potrebbe essere quella di portare il bebè a non
sentirsi valorizzato e preso in considerazione.
SEGGIOLINO AUTO: COSA
DICE LA LEGGE?

La legge impone che i bambini vengano trasportati in auto muniti di appositio
seggiolino o rialzo scelto in base al peso del piccolo, all’età e all’altezza. I
criteri di scelta per il seggiolino devono mettere in primo piano la sicurezza del
bambino, poi la praticità di utilizzo dello stesso e, infine, l’aspetto estetico.
Per il seggiolino auto, non badare a spese. É sempre meglio non risparmiare sulla
salute e la sicurezza di tuo figlio!

 

 

 

LA NANNA
La nanna è uno dei momenti più delicati della vita con il neonato. Esistono, in
merito, varie teorie. C’è chi propone il co-sleeping come pratica più adatta a
favorire l’attaccamento tra la mamma e il bambino. Chi, invece, opta per la culla
abituando il piccolo a dormire da solo nel suo lettino sin dalle prime
settimane(eventualmente, tenendo il bimbo nella stanza con i genitori per i primi
mesi).
In realtà non esiste una verità assoluta. Ciascuno agisce in base alla propria
coscienza e a quello che ritiene essere la cosa migliore per sè e per il bambino.
É fondamentale, però, mettere sempre il bimbo a dormire a pancia in su per
prevenire la Sindrome della morte in culla
b> e, laddove possibile,
trasformare quello della nanna in un rito. Bagnetto, pappa, cambio, fiaba della
buona notte (quando è più grandicelo), nanna. Lasciagli una lucina accesa nella
stanza in modo che non abbia paura del buio. Durante il giorno, lascia che il tuo
bambino dorma con la la tapparella alzata o la luce accesa, in modo che capisca sin
da subito la differenza tra il giorno e la notte.
ACQUATICITA’ NEONATALE
Già dal terzo mese, puoi iscrivere tuo figlio a un corso di acquaticità neonatale.
Sono tantissime, infatti, le piscine e le palestre attrezzate che organizzano questo
tipo di corsi per piccolissimi. Si tratta di lezioni che necessitano della presenza
di almeno un genitore finalizzate ad abituare il bambino al contatto con l’acqua.
L’obiettivo, quindi, non è di insegnare al piccolo a nuotare, ma di aiutarlo ad
avere confidenza con l’acqua da una parte e con mamme (o papà) dall’altra. Per te
sarà un bel modo di conoscere il tuo bambino da un punto di vista diverso.
Se vuoi saperne di più leggi qui
LA CAMERETTA DEL NEONATO
Per arredare la stanza del neonato tieni sempre a mente quelle che sono le sue
esigenze. All’inizio ti serviranno solo un lettino, un fasciatoio e un armadio per
riporre i vestitini del bimbo. In seguito prevedi uno spazio per il gioco e un
cestone per riporre i giocattoli. Per quanto riguarda la scelta dei colori, ricorda
che i bambini molto piccoli sono attratti dalle tinte accese che andrebbero, quindi,
preferite al bianco e ai colori pastello. Se puoi, come stanza per il bebé scegli la
camera più tranquilla e silenziosa.
Ecco qualche idea per trasformare la
cameretta del neonato
.
I PRODOTTI PER IL NEONATO
Tutti i prodotti che acquisti per il neonato devono essere… a prova di neonato.
All’inizio non ti servirà molto: una spugna naturale, un olio emolliente, una crema
in caso di irritazione da pannolino.
In seguito, potrai comprare anche un bagnoschiuma e uno shampoo ad hoc.
Indispensabili, invece, se vai al mare o in montagna, le creme solari ad alto
fattore di protezione e, nella stagione estiva, repellenti contro le zanzare
specifici per i bimbi più piccoli.

 

 

 

 

 

 

DALLA CARROZZINA AL PASSEGGINO
Per i primi mesi, quando il bambino passa la maggior parte del suo tempo dormendo,
per le passeggiate è perfetta la carrozzina. Poi, però, dovrai passare al passeggino
orientato verso di te all’inizio e, man mano che il bimbo cresce, girato verso
l’esterno in modo da stimolare la sua curiosità e fantasia.
Tra i parametri che devono guidarti nella scelta, sicuramente il fattore sicurezza
(controlla che i freni funzionino perfettamente e la chiusura sia a prova bambino).
Poi anche la comodità che va valutata in base alle tue personali esigenze (se usi
spesso la macchina, se vai con i mezzi pubblici, se passeggi su strade cittadine o
sterrate…).
Non avere fretta di passare a un passeggino leggero. É senz’altro più comodo per la
mamma. Ma non sempre questo tipo di passeggino sostiene nel modo corretto la schiena
del piccolo. Aspetta, quindi, che il bambino sia perfettamente in grado di stare
seduto da solo.
IL CIUCCIO: COME SCEGLIERLO?
Forse molti genitori stenteranno a crederlo. Ma nei primi mesi non sono pochi i
bambini che rifiutano totalmente il ciuccio, soprattutto tra quelli allattati al
seno in modo esclusivo.
Naturalmente, il ciuccio non è affatto indispensabile nella vita di un bebè e tanti
genitori preferiscono non offrirlo al bimbo in modo da non creargli cattive
abitudini. D’altra parte è anche vero che in tantissime occasioni il ciuccio è
strategico (oltre al fatto che l’OMS ne consiglia l’utilizzo per prevenire la Morte in culla).
Nei casi in cui il piccolo rfiuti il succhietto, può essere utile provarne diversi
modelli fino a trovare quello più adatto. Tenendo sempre conto, però, di quella che
è l’età di riferimento e la serietà dell’azienda produttrice. Da evitare, infatti, i
prodotti da bancarella che non rispettano i parametri CE imposti per legge.
LETTURE AD ALTA VOCE
Sin dai primissimi giorni di vita puoi leggere brevi fiabe a voce alta per il tuo
bambino per abituarlo alla lettura ad alta voce e alla narrazione. Man mano che il
bimbo cresce, scegli testi commisurati con la sua età e la sua capacità di ascolto e
apprendimento. Secondo l’associazione Nati per leggere, infatti, i
lettori del futuro si formano nelle prime settimane e un bambino abituato ad
ascoltare sarà un bambino che amerà leggere.
MUSICA IN FASCE
Studi complessi di neufisiologia hanno messo in luce come l’ascolto della musica
stimoli diverse zone cerebrali, migliorando le capacità cognitive del cervello e
stimolando l’apprendimento. Questo sembra essere ancora più vero se riferito a
bambini piccolissimi. Già a 3 mesi, infatti, i bebè sono in grado di trarre piacere
dalla musica e di “analizzare” i suoni quasi fossero dotati di un orecchio assoluto
innato. Insegnare a un bimbo ad ascoltare la musica non vuol dire, perciò, tenere
fisso un sottofondo musicale che riempia i singoli momenti della giornata, ma
proporgli brani, classici o moderni, di valore che lo rilassino, lo divertano, gli
siano di conforto…

 

 

 

 

 

 

LO SVEZZAMENTO DEL NEONATO
Già dal quarto mese è possibile iniziare a svezzare il neonato (di solito si parte
con la frutta), anche se molte mamme (e molti pediatri) preferiscono prolungare
l’allattamento fino al quinto, sesto mese.Segui le indicazioni che ti fornisce il
pediatra per l’inserimento degli alimenti nella dieta del bambino
Cerca di abituarlo gradualmente al passaggio da un’alimentazione esclusivamente
liquida a una solida. Quando sarà più grande, non utilizzare mai il cibo come forma
di ricatto (se mangi tutto ti compro…) o lo stesso ricatto ti si ritorcerà contro
quando il bimbo vorrà qualcosa in cambio da te.
Nuove teorie propendono per uno svezzamento più libero e scevro da tabelle
pediatriche. In pratica, nel momento in cui la mamma decide di passare da
un’aliemtazione a base esclusivamente di latte a una solida, si limita semplicemente
ad abituare il piccolo a mangiare quello che normalmente viene consumato in
famiglia, avendo solo cura di proprre alimenti sani, cotti nel modo corretto e
diversificati per una dieta quanto più varia possibile. Non esiste, secondo questa
teoria, un inserimento programmato degli alimenti e tutti possono essere introdotti
senza alcuna distinzione di tempo. A questo proposito leggi l’articolo Io mi svezzo da solo.
I PRIMI DENTINI
Il primo dentino… quando arriva arriva. Non preoccuparti, quindi, se tuo figlio è
più precoce o, al contrario, ritardatario rispetto ai suoi coetanei. Generalmente,
comunque, il primo dente compare in un periodo variabile tra il quarto e
l’ottavo/nono mese di vita del bambino ed è accompagnato, spesso, da dolore e,
talvolta, febbriciattola. Per alleviare il fastidio del bambino, dagli da succhiare
un giocattolino in gomma. Perfetti i prodotti che si possono conservare in
frigorifero. Il freddo, infatti, aiuta anche ad anestetizzare il dolore provato
dalla comparsa del dente.
GATTONAMENTO
Tra i sei e i nove mesi (con ritmi diversi da bambino a bambino), il bebè comincia a
caminnare a 4 zampe. È la cosiddetta fase del “gattonamento”. Per aiutare il tuo
bambino, sgombera la casa da ciò che potrebbe ostacolarlo o essere pericoloso al suo
passaggio. Inoltre, proponigli giochi che lo aiutino a muoversi.
Per questa fase, scegli scarpine comode e flessibili che non costringano il piedino;
leggere e realizzate con materiali traspiranti.
Secondo alcuni studi iniziano a gattonare prima i bambini che nei primi mesi di vita
sono stati tenuti a lungo, durante le ore di veglia, a pancia in giù.Alcuni bimbi
non passano attraverso la fase del gattonamento e passano direttamento alla
camminata. Se il bambino è sano e non risultano problemi di altro tipo da una visita
pediatrica non te ne curare. Non è una cosa così grave e spesso questi bimbi
iniziano a camminare con qualche mese d’anticipo.
IGIENE DELLA CASA
Almeno ogni due giorni spolvera la stanza dove dorme il bambino con un panno umido e
passa l’aspirapolvere sul pavimento. Il fasciatoio va lavato spesso e almeno una
volta alla settimana potrebbe essere consigliabile passarlo con un prodotto
specifico antibatterico.
Sciacqua bene la vaschetta alla fine del bagnetto controllando che non ci siano
residui di sapone. Fai cambiare spesso l’aria in casa e non lasciare i pannolini
sporchi nella spazzatura troppo a lungo.
Inoltre, programma la lavatrice in modo che i panni sporchi del bambino non
rimangano nel cestone per più di due/tre giorni.

 

 

 

 

 

 

LA LALLAZIONE
Tra il 7° e il 9° mese (ma ogni bambino ha i suoi tempi) i bebè attraversano la
cosiddetta fase della “lallazione” che corrisponde ai primi tentativi di
esplorazione della lingua madre compiuti dal piccolo. Durante questa fase e in
seguito quando il bimbo comincerà ad articolare suoni di senso compiuto, abituati a
utilizzare le parole in modo corretto, correggi il bambino quando sbaglia e non
usare un “gergo infantile” per assecondarlo.I bambini, infatti, imparano a parlare
per imitazione. Se l’adulto parla male, anche il piccolo parlerà male.
Leggere e parlare spesso ai neonati è utile per favorire rapidamento l’apprendimento
del linguaggio.
Per approfondire leggi Lo sviluppo del linguaggio e le prime
parole
LA PAURA DEL BUIO
Intorno ai 6-8 mesi, quando il bambino comincia a sviluppare un suo primitivo
apparato psichico di pensiero, il buio viene percepito come presenza intorno a sé. A
quest’età, il timore legato alla mancanza della luce è ancora inconsapevole e
irrazionale. È solo dopo, quando il piccolo capisce che la notte ha a che vedere con
il sonno e quest’ultimo ha a che fare con una separazione, che la paura del buio
diventa consapevole. Tutti i bimbi ne sono, in forme diverse, vittime. Si tratta
ancora di un’angoscia legata all’idea dell’abbandono, del distacco, seppur
momentaneo, dalla madre. Il non sapere cosa c’è intorno aggrava la situazione. Per
aiutare il bambino a superare questo “dramma”, potresti lasciargli una lucina accesa
nella stanza e dargli un orsacchiotto, un foulard… che fungano da oggetto
transizionale.
AL NIDO
Recentemente, alcuni studi hanno dimostrato che i bambini che frequentano il nido
apprendono di più e più in fretta rispetto ai coetanei, sono facilitati
nell’ingresso a Scuola di Infanzia, acquisiscono maggiore autostima e sono più
socievoli dei bimbi affidati a tate o nonni o che rimangono a casa con la mamma.
Niente sensi di colpa, quindi. Anzi, vivi quella del nido come un’occasione in più
che stai offrendo al tuo bambino di crescere e diventare grande.
Consigli e suggerimenti per un corretto inserimento al nido
COME SCEGLIERE LA BABY SITTER
Se devi tornare al lavoro e hai bisogno di una baby sitter è importante che sin da
subito tu capisca a che tipo di persona vuoi affidare tuoi figlio. Puoi, infatti,
optare per la ragazza giovane che rimane con lui per qualche ora, per la persona
preparata con una formazione specifica nel prendersi cura dei bambini, per la
straniera in Italia per studiare che si rivolga al bimbo nella sua lingua madre. In
ogni caso, è fondamentale che tu impari a fidarti della persona che hai scelto e che
questa sia introdotta al piccolo (e in casa) dopo un periodo di formazione di almeno
un paio di settimane.

 

 

 

 

 

 

LA PAURA DELL’ESTRANEO
Può succedere che anche i bambini più socievoli, quelli che non hanno mai avuto
problemi a stare in bracio con tutti, dopo gli 8 mesi piangano e strillino se
affidati a una persona estranea. Si tratta di una reazione assolutamente naturale e
necessaria che testimonia del valore della relazione mamma-figlio, del rapporto
simbiotico che si è instaurato tra i due nel corso dei primi mesi. La paura
dell’altro, quindi, in questo caso specifico e a quest’età, è indispensabile,
segnale di un processo di crescita e di presa di coscienza dell’altro e di sé
naturale e giusto.
LE PRIME SCARPINE
Fino al momento del gattonamento, le scarpe sono del tutto inutile per il neonato.
Puoi, quindi, optare per semplici “babbucce” che tengano caldo il piede senza
stringerlo. In seguito, quando il bimbo comincia a camminare a 4 zampe, devi,
invece, pensare a una scarpa più strutturata che non costringa il piede e che lasci
al bambino la libertà di muoversi. Per le prime vere camminate, invece, opta per
scarpe dal plantare morbido, in pelle o materiale traspirante pensate per consentire
la massima flessione del piede. Cambia la scarpa ogni 3/4 mesi. Evita di usare
scarpe usate. Fai in modo che il numero che scegli sia effettivamente corrispondente
alla lunghezza del piedino di tuo figlio.
GIOCHI EURISTICI
Intorno all’8° mese, puoi proporre al tuo bambino un gioco euristico in grado di
stimolare le sue percezioni sensoriali: prendi una grossa cesta e riempila di
oggetti che il bambino posso toccare e mettere in bocca senza pericolo. Non dovranno
essere giocattoli, ma oggetti della vita quotidiana di forma e materiali diversi
(un’arancia, un mazzo di chiavi, una satoletta in metallo, una pallina di gomma…).
Quindi, metti il cesto davanti al tuo bimbo e senza guidarlo nei movimenti, lascia
che esplori il cesto a piacimento, toccando e mettendo in bocca ciò che vuole.
Ogni volta che gli proponi questo gioco, aggiungi un oggetto nuovo.
Approfondisci l’argomento leggendo l’articolo Il magico cestino dei tesori
L’OGGETTO TRANSIZIONALE
L’oggetto transizionale è un oggetto con caratteristiche tattili-pressorie (un
pupazzo, un pezzetto di stoffa, una coperta, una bambola…) che il bambino percepisce
come altro da sé (quindi, non completamente sottoposto al suo diretto controllo, ma
non totalmente indipendente come il resto del mondo (=la madre).
In altre parole, l’oggetto transizionale funge da ponte tra due stadi emotivi: lo
stadio di onnipotenza soggettiva dei primi mesi e lo studio della realtà oggettiva
condivisa.
L’oggetto transizionale, come la copertina di Linus, è fondamentale
nella crescita emotiva del neonato in quanto lo aiuta a superare le sue paure e
costituisce una difesa contro l’ansia dell’abbandono.

 

 

 

 

 

 

IL PRIMO VIAGGIO COL NEONATO
Spostarsi con un bebé significa, innanzitutto, organizzazione. Preparati, quindi,
una check list con tutto ciò che dovrai portare con te tenendo presente quelle che
sono le numerose esigenze del neonato. Se lo spostamento è in macchina, fermati ogni
tanto per dar da mangiare al piccolo, cambiarlo e fargli fare due passi se già
cammina. Non aver paura di prenotare una vacanza in aereo e non lasciarti spaventare
dalla distanza. I bambini si adattano facilmente ai cambiamenti e se abitui tuo
figlio a viaggiare sin da piccolo, sarà da grande un perfetto globetrotter.
IN AEREO COL NEONATO
Nessun problema a organizzare un viaggio in aereo col neonato anche nei primi mesi
di vita. L’altitudine, infatti, non comporta per i piccoli alcun problema fatta
eccezione per un possibile fastidio alle orecchie durante le fasi di decollo e
l’atterraggio. Per ovviare a questo problema, puoi offrire al bambino il succhiotto
oppure allattarlo in modo che il movimento di suzione lo aiuti a stapparsi le
orecchie.
Ricordati di portare con te un numero sufficiente di cambi di pannolini, un telo per
appoggiare il bimbo mentre lo cambi, un cambio completo di vestitini, una copertina,
il necessario per la pappa se il bimbo è già svezzato.
Fino a 2 anni i bambini pagano ridotto e non hanno diritto a un posto. Puoi, però,
richiedere una culla al momento della prenotazione per consentire al bebè di
riposare meglio. Alcune compagnie consentono anche di prenotare menu a base di
omogeneizzati da offire ai piccoli in caso di voli molto lunghi. Per maggiori
informazioni leggi Vademecum per viaggiare in aereo con il
neonato
IL PRIMO SOLE
La pelle del neonato è delicatissima. Se, quindi, stai organizzando una vacanza al
mare (o in montagna) ricordati di portare con te le creme protettive adatte per
proteggere la pelle del bambino. Inoltre, segui alcune semplici regole che ti
aiuteranno a non incorrere in problemi e a proteggere il bimbo da scottature che
potrebbero lasciare il segno per tutta la vita (pare, infatti, che le scottature più
pericolose per la salute siano quelle prese nella prima infanzia): proteggi sempre
la pelle del bambino con un prodotto specifico; applica la crema dopo ogni bagno;
evita le ore di punta; fai sempre indossare al bambino un cappellino che gli
protegga la testa; non sottovalutare le giornate coperte.
LE MALATTIE DEL NEONATO
Nei primissimi mesi di vita i neonati, soprattutto quelli allattati al seno, sono
protetti grazie agli anticorpi della amadre. Ciò non toglie, però, che, come tutti,
possano contrarre virus e batteri più o meno pericolosi per la loro tenera età. Il
periodo in cui, però, i bimbi iniziano ad ammalarsi maggiormente, salvo i casi di
fratelli minori, coicide con l’ingresso al nido o alla Scuola di Infanzia.
Oltre alle malattie classiche – raffreddore, otite, virus intestinali, virus
influenzali, malattie alle vie respiratorie, congiuntivite… – esistono alcune
patologie che sono tipiche della primissima infanzia e colpiscono, soprattutto, i
bambini sotto ai 2 anni di età.
Tra le più diffuse: la Mani, piedi, bocca, la Quinta malattia, la Sesta malattia

 

 

 

 

 

 

LE
PRIME PAROLE

Non esiste un momento preciso in cui i bambini iniziano a parlare. Quelli più
precoci verbalizzano già a partire dai 10/11 mesi per arrivare ai 2 anni con un
vocabolario già perfettamente costruito. Per altri è un percorso più lento. Questo
non deve destare alcuna preoccupazione in mamma e papà se, comunque, le parole
arrivano entro i 3 anni.
Quando il bimbo comincia a parlare, è fondamentale che mamma e papà lo aiutino in
questo percorso, evitando di storpiare le parole, invitandolo a usare la parola
corretta per chiedere questo o quello, indicandogli e nominando le cose che lo
circondano, leggendo ad alta voce…
Va tenuto presente che i bambini bilingue spesso iniziano a parlare
più tardi rispetto ai coetanei per la difficoltà intrinseca di apprendere due lingue
madre diverse.
A LEZIONE DI INGLESE
Fino a 2 anni i bambini sono perfettamente in grado di apprendere in modo naturale
una seconda lingua diversa dalla loro lingua madre. Ecco perché sono così numerose
le strutture (asili, corsi di
lingua…)
 che propongono corsi di inglese per neonati. Non si tratta
di vere e proprie lezioni linguistiche. L’approccio alla lingua inglese viene
proposto in modo naturale, attraverso il rapporto con insegnanti madrelingua che
parlano al bimbo proponendogli attività ludiche da svolgere in lingua straniera.
L’inglese imparato nella primissima infanzia rappresenterà per il bebè un bagaglio
culturale fondamentale per gli anni a venire.
L’AUTOSTIMA DEL BAMBINO
L’autostima è la consapevolezza che un bambino ha (o non ha) del proprio valore agli
occhi del mondo che lo circonda. È importante, quindi, che tu sin dai primi giorni
di vita infonda nel tuo bimbo sicurezza e fiducia in sé stesso e negli altri. Evita,
quindi, di considerare tuo figlio come una sorta di tuo prolungamento o lo specchio
di quello che tu vorresti essere. Piuttosto, prendi atto dei suoi progressi
indipendentemente da quelle che sono le tue aspettative finali, lodando il bambino
per ciò che è e non incolpandolo per ciò che non è e vorresti fosse.
I GIOCATTOLI DEL NEONATO
Nei primi mesi di vita il bambino non ha bisogno di alcun giocattolo. Al massimo un
cariollon che gira da appendere al lettino e un piccolo peluche per la nanna. In
seguito, i giocattoli per il bebè devono essere in grado di stimolare la sua
curiosità. L’aspetto didattico educativo, quindi, è fondamentale nelle prime fasi.
Scegli sempre prodotti adatti all’età del bambino, realizzati secondo le norme di
sicurezza previste dalla Comunità Europea e garantite dal marchio CE.

 

 

 

 

 

 

PRIMI
PASSI

I primi passi, stentati, traballanti, barcollanti, rappresentano comunque una
conquista fondamentale per il neonato che, finalmente, può vedere il mondo da una
prospettiva nuova, molto più simile alla nostra.
Non esiste un’età precisa in cui i bambini iniziano a camminare, ma un periodo che,
normalmente, è compreso tra i 10 e i 15 mesi.
Generalmente i maschietti sono, da questo punto di vista, più precoci delle
femminucce. E spesso i bimbi più leggeri riescono ad alzarsi prima rispetto ai
coetanei che pesano di più.
A ogni modo, è fondamentale rispettare i tempi del bimbo. Non forzarlo, non metterlo
in piedi se non è pronto, non obbligarlo a posizioni scomode che potrebbero
compormettere il suo benessere.
IL GIRELLO SERVE DAVVERO?
Secondo gli ultimi studi, il girello non è per nulla indispensabile per aiutare il
bambino a camminare. Anzi, in alcuni casi potrebbe addirittura rivelarsi dannoso:
interferisce sul corretto sviluppo psicomotorio; favorisce una deambulazione
scorretta; impedisce al bambino di sperimentare le cadute; blocca la libertà di
movimento; non permette lo sviluppo di un normale senso di prudenza. Per insegnare,
quindi, al piccolo a camminare, cerca di essere tu il suo sostegno aiutandolo ad
alzarsli e muovere i primi passi da solo.
I PRIMI NO
Non è mai troppo presto per stabilire delle regole. Non si tratta di trasformare la
vita del bambino in una sequela di no. Ma di insegnargli, con calma e dolcezza,
quello che è consentito fare e quello che, invece, non lo è. A quest’età,
probabilmente, il piccolo non riuscirà a comprendere del tutto il senso delle regole
che gli state dando. Ma avrà dei limiti entro i quali muoversi e che lo aiuteranno
ad aumentare la sua autostima e capacità di capire il mondo che lo circonda.
Iniziate con cose semplici: non si toccano i telecomandi, non si gioca con questo o
quel vaso, non si strappano i libri di mamma e papà, non si danno le botte al
fratello… Mostrandogli, di contro, quello che a lui è permesso fare: mettere in
disordine i suoi giocattoli, buttarli in giro per vedere l’effetto che fa…
Man mano che il bambino cresce le cose che tenterà di fare e gli oggetti coi quali
entrerà in contatto aumenteranno. É molto importante che impari poco per volta
quello che gli è consentito fare e quello che, invece, non lo è.
LA ROUTINE DEL NEONATO
Stabilisci sin da subito una buona routine con il tuo bambino, fatta di gesti
semplici che si ripetono giorno dopo giorno. Questo serve non soltanto a te per
organizzarti al meglio la giornata, ma soprattutto al piccolo per acquisire
sicurezza sapendo sempre cosa accadrà il momento successivo.
In particolare per alcuni situazioni – pappa, bagnetto, nanna, passeggiate… – una
buona routine semplifica di molto le cose e tranquilliza il piccolo.

 

 

 

 

 

 

PRIMO
COMPLEANNO

Una regola dice che il numero degli invitati a una festa di compleanno dovrebbe
essere uguale all’età del bambino + 1. Sebbene non si tratti di un assioma, il senso
del detto è chiaro: per la festa di compleanno di un bambino molto piccolo non sono
necessari 100 invitati che potrebbero infastidirlo e innervosirlo. Meglio una
piccola festa in famiglia, coi parenti stretti e uno o due amichetti (non di più).
Puntate tutto sulla torta e su attività che pongano il bimbo al centro
dell’attenzione.
VERSO I TERRIBILI 2
Il primo compleanno rappresenta senz’altro un passaggio nella vita del bambino. Da
questo momento, infatti, tutta la sua esistenza, che finora era strettamente tesa a
mantenere immutato il rapporto con la mamma, andrà verso una direzione che prevede
autonomia, presa di coscienza del sé, distacco “viscerale” dalla madre… Per il
piccolo inizia anche quel percorso che lo porterà verso quelli che in gergo sono
definiti i terribili 2. Un periodo
fondamentale durante il quale il bambino prenderà atto del suo essere una persona
autonoma e cercherà di imporre la sua volontà e le sue esigenze.
Si prospettano giorni di lotte e battaglie per i genitori che dovranno essere
determinati a far rispettare le regole fin qui condivise, ma al contempo dovranno
essere capaci di una grande pazienza.
QUANDO TOGLIERE IL CIUCCIO?
Quando decidi di togliere il ciuccio al tuo bambino, fallo in modo deciso, senza
ripensamenti o sensi di colpa. Escogita una sorta di rito e coinvolgi il piccolo
nello svolgimento. Che si tratti di regalare il succhiotto al gatto, di donarlo alla
fatina dei ciucci, di seppellirlo in giardino, in ogni caso deve trattarsi di una
strada senza ritorno. Probabilmente, i primi giorni il bimbi piangerà e reclamerà il
suo succhiotto. Non cedere. Imparerà in fretta a sopravvivere anche senza.
LA PRIMA VISITA DALL’OCULISTA
Entro il 12° mese di vita del bambino, prenota la prima visita oculistica che serve
per controllare che non ci siano difetti anatomici o alterazioni e valutare il
coordinamento del movimento dei bulbi oculari. Si tratta di una visita che non
comporta particolari fastidi per il piccolo e che può essere eseguita presso lo
studio del proprio pediatra di famiglia, ma è molto importante perché consente di
escludere eventuali patologie all’apparato visivo e per poter stabilire in tempo una
terapia nel caso in cui queste venissero rivelate.

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